Recensioni - Opera

Traviata vocalmente splendida in Arena

Con Vittorio Grigolo, Sonya Yoncheva e George Petean una serata indimenticabile in un anfiteatro esaurito

Fino a qualche anno fa in Arena si andava principalmente per vedere i nuovi allestimenti, più o meno faraonici, affidati a registi di fama internazionale. Spesso tuttavia i cast, a parte magari le prime rappresentazioni, erano, seppur professionali, tutt’altro che di alto livello. Oggi il vento è cambiato in Arena e quasi ogni serata del festival 2021 presenta un cast con motivi di interesse o cantanti di primo piano. Di questo va dato sicuramente merito al sovrintendete e direttore artistico Cecilia Gasdia, che è riuscita a portare a Verona nuovamente il gotha internazionale della lirica.

Prendi Traviata di Giuseppe Verdi, una sera di inizio agosto, la quarta rappresentazione, e trovi sul palco tre artisti di primo piano della scena lirica internazionale.

Sonya Yoncheva infatti è stata una Traviata di grande spessore, che ha affrontato il ruolo con sicurezza, voce sonora, timbrata, ben proiettata ed espressiva. Supera d’impeto l’impervio primo atto, senza timore di “buttare” la voce in platea, per poi migliorare ancora nel corso della rappresentazione e concludere con un terzo atto lirico, intenso, ove ha potuto mostrare una notevole gamma di sfumature e mezze voci.

Al suo fianco Vittorio Grigolo sfoggia una esuberante baldanza scenica supportata da una voce piena, sonora, facile all’acuto, a tratti guascona nel voler dare sempre il massimo con accenti di stampo quasi verista. Una grande voce “all’italiana” quella di Grigolo, spesa senza trattenersi, divertendosi, spesso con il gusto di stupire, sempre un passo oltre il personaggio fino, a volte, a scadere nell’eccesso. Anche lui dà il meglio nel terzo atto, ove ammaestra la voce regalandoci accenti di puro lirismo.

Germont padre era George Petean, dotato di voce chiara e impostata, il baritono rumeno ha convinto per souplesse e controllo vocale, timbro accattivante e discreta presenza scenica. Francesco Ivan Ciampa ha ben diretto l’Orchestra della Fondazione Arena, staccando tempi veloci e appropriati ed avendo sempre ben presente, cosa non da poco, le esigenze dei cantanti e dello spazio areniano che comunque non è un teatro e a cui bisogna adattarsi per dare un giusto risultato al pubblico. Grande intelligenza per questo direttore giovane che farà sicuramente strada. Corretto e professionale il resto del cast, fra cui spiccava il Gastone di grande esperienza e presenza scenica di Carlo Bosi.

Dal punto di vista scenico invece si sono viste diverse pecche. Tutto giustificabile vista la situazione generale dovuta alla pandemia, tuttavia una maggior attenzione alla regia e alla credibilità dei cantanti sarebbe stata auspicabile. Traviata nello specifico è opera moderna, psicologica, borghese e la mancanza di lavoro e di prove si è notata soprattutto nel secondo atto, in cui tutti si affidavano all’esperienza, ma sostanzialmente ricorrendo a pose e accenti triti e non coerenti con l’azione. La mancanza di impostazione registica poi portava spesso i cantanti ad eccedere nei movimenti, ciondolando in palco per poi appigliarsi a pose d’esperienza, ma inevitabilmente banali.

I classici costumi secondo impero e le quadrerie degli uffizi riprodotte sui led wall, ma alternate a quadretti di genere illustrativo dei più ovvi, decorano e nulla più. Su tutto aleggia una vaga sensazione del miglior kitsch di stampo biedermeier, purtroppo non usato in maniera ironica, ma con ferma e provinciale convinzione. Anche le scene d’insieme, pur con qualche idea, non convincono sostanzialmente. Il ballo, non firmato come del resto tutto l’allestimento, era invece quanto di più puerile e scontato.

Torniamo dunque all’assunto inziale ribaltandolo: oggi si può andare in Arena per sentire cantare! Sull’allestimento è opportuno passarci sopra. Se si riuscirà in futuro ad unire le due cose, pandemia permettendo, l’Arena potrebbe veramente ritornare ad essere uno dei palcoscenici lirici di primo piano a livello mondiale.

Grande successo per tutti a fine serata e ovazioni per i protagonisti.

R. Malesci (7 Agosto 2021)