Spettacoli 2021

Werther

Werther di Jules Massenet al teatro Valli di Reggio Emilia.

Werther_Reggio_Emilia_2021_2
Alberto Comes

“Ogni tanto ho qualche crisi di malinconia, ma le supero con la massima facilità grazie alle lettere, quelle che scrivo e quelle che ricevo: mi ridanno coraggio.” Così scriveva Wolfgang Amadeus Mozart ed il Werther andato in scena al Valli di Reggio Emilia era proprio concepito come un racconto racchiuso nelle pagine di una lettera. Un grande foglio bianco accartocciato riempie la scena, vissuto, stropicciato perché è stato letto troppe volte , macchiato di inchiostro e lacrime. Il sipario si apre su una anziana Charlotte che alla fine della vita rivive, attraverso le lettere della sua giovinezza, tutto il suo tormentato amore. La scena a cura di Emanuele Sinisi si avvale delle belle proiezioni di Visual Imaginarium Creative Studio: sullo sfondo bianco si materializzano spesso parole che segnano il foglio, alternate a foglie, rimando alla natura e alla luna, elementi chiave della vicenda. Una regia, quella di Stefano Vizioli, che riesce mirabilmente ad evocare ciò che è ricordo, aiutata in questo anche dalle luci, sempre ben riuscite ed incisive, a cura di Vincenzo Raponi.
Belli e curati i costumi di Anna Maria Heinreich che rimandano alla moda del Settecento. Un progetto che riesce ad essere più convincente a teatro rispetto a quanto visto e recensito in streaming.

Ottimo il versante musicale di questa produzione.
Il Maestro Francesco Pasqualetti legge la partitura con gesto sicuro e stilisticamente pertinente. Un’interpretazione, la sua, vivida e consapevole che, pur non rinunciando ai momenti di maggiore abbandono lirico, sa anche a sbalzare con grande efficacia i molteplici colori espressivi che animano la scrittura di Massenet. In perfetta armonia con la lettura di Pasqualetti, la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti riesce a ricreare, con sonorità compatte ed omogenee, i contrasti emotivi vissuti dai personaggi. Ecco allora che si percepisce alla perfezione il contrasto tra i momenti segnatamente più romantici e quelli di maggiore inquietudine e smarrimento interiore.

Werther_Reggio_Emilia_2021_1
Francesco Demuro

Nel ruolo del tormentato protagonista, il tenore Francesco Demuro sigla una prova riuscitissima. La voce, con il suo caratteristico colore lirico, ben si adatta alle esigenze della partitura; il mezzo, compatto ed omogeneo tra i registri, si espande con facilità in acuto e si piega con grande morbidezza nel cantabile. L’accento, sempre partecipe ed accorato, consente di disegnare un personaggio inquieto, ma anche appassionato e palpitante. Una prestazione di grande efficacia sin dalla grande aria di primo atto e che culmina senza dubbio in una lodevole esecuzione della celeberrima “Pourqoi me reveillez” e in un trascinante atto terzo emotivamente sconvolgente sino al drammatico finale cantato a fior di labbra.

Graditissima sorpresa per il pubblico è stato ritrovare, nei panni di Charlotte, il celebre mezzosoprano Sonia Ganassi, reggiana doc e giunta a pochi giorni dalla prima a sostituire l’infortunata Veronica Simeoni, originariamente prevista in locandina quale titolare del ruolo. La linea vocale ammantata di un velluto prezioso, accarezza le note del pentagramma con impressionante dolcezza e morbidezza, sale in acuto con sicurezza e scende nei gravi con naturalezza. Il terzo atto, a partire dalla famosa “aria delle lettere”, è un crescendo di emozioni che culmina senza dubbio nello sconvolgente duetto con Werther. Scenicamente la Ganassi si muove con disinvoltura, una gestualità composta ed essenziale. Una prestazione maiuscola che il pubblico dimostra di apprezzare tributando all’artista una grande ovazione al termine.

Werther_Reggio_Emilia_2021_3
Guido Dazzini

Ottimo l’Albert di Guido Dazzini, artista dotato di un colore vocale brillante, buona intonazione e presenza scenica di grande eleganza. L’interprete è ben centrato grazie ad un fraseggio sfumato e penetrante.

Fresca e gioviale la Sophie di Maria Rita Combatelli la cui agile figura, unitamente ad una linea vocale salda e ben intonata, contribuiscono a disegnare un personaggio perfettamente a fuoco.

Riuscitissimo Le Bailli di Alberto Comes, dalla linea vocale sicura, dal bel colore brunito e dalla presenza scenica accattivante.

Ben a fuoco, tanto dal punto di vista vocale quanto da quello interpretativo, Nicola Di Filippo, Schmidt, Filippo Rotondo, Johann, Andrea Gervasoni, Bruhlmann e Luisa Bertoli, Katchen.

Una menzione speciale per i giovanissimi interpreti del Coro di voci bianche della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, diretto da Costanza Gallo, e i solisti de la Scuola di voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena, diretti da Paolo Gattolin.
Lo spettacolo viene salutato al termine da un successo caloroso per tutti gli artisti con i toni del trionfo per i due protagonisti.

WERTHER
Drame lyrique in quattro atti su libretto di Édouard BlauPaul Milliet e Georges Hartmann
da I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe
Musica di Jules Massenet

Werther Francesco Demuro
Le Bailli Alberto Comes
Charlotte Sonia Ganassi
Albert Guido Dazzini
Schmidt Nicola di Filippo
Johann Filippo Rotondo
Sophie Maria Rita Combattelli
Bruhlmann Andrea Gervasoni
Katchen Luisa Bertoli

Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Direttore Francesco Pasqualetti
Regia Stefano Vizioli
Scene Emanuele Sinisi
Costumi Anna Maria Heinreich
Luci Vincenzo Raponi
Visual Imaginarium Creative Studio
Solisti della Scuola voci bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena
Maestro preparatore Paolo Gattolin
Coro voci bianche della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Maestra del coro Costanza Gallo
Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Verdi di Pisa,
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

FOTO PER GENTILE CONCESSIONE DEL TEATRO