Recensioni - Opera

Fedora convenzionale a Modena

Elegante ma senza una visione la messa in scena. Buona la compagnia di canto

Al Teatro Pavarotti Freni di Modena arriva Fedora di Umberto Giordano in un nuovo allestimento firmato per intero da Pier Luigi Pizzi e con Aldo Sisillo a dirigere l’Orchestra Filarmonica Italiana.

Interessante la scelta di proporre un’opera di rara esecuzione, che presenta diversi elementi di particolarità sia nelle soluzioni drammaturgiche che musicali. Fedora necessita di una grande protagonista, di un tenore con squillo, ma anche di una folla di comprimari efficaci vocalmente ma soprattutto teatralmente.

Pier Luigi Pizzi confeziona uno spettacolo piacevole, attento alla resa visuale senza riuscire tuttavia a nascondere che su tutto incombe la celebre massima di Gianni Schicchi: “Pochi quattrini! Non si spendano più che due fiorini…”.

Così abbiamo una scena essenzialmente fatta di tendaggi, qualche immagine sullo sfondo, vestiti classici, vagamente anni venti, improntati ai colori scuri. Disposizione scenica più che tradizionale, semplice, a tratti polverosa. Ne risentono particolarmente il primo e il secondo atto in cui la resa attoriale, la credibilità teatrale, il gioco di insieme sono fondamentali. Niente di tutto questo, solo sobria e sorvegliata illustrazione.

Teresa Romano salva la serata con un’interpretazione convincente dal punto di vista vocale e teatrale. La sua Fedora ha voce sicura e alla cantante non difetta il piglio, anche se talvolta eccede in un divismo d’antan, che però potrebbe essere una cifra del personaggio se ben affiancata e supportata. Invece rimane l’unica che tenta un’interpretazione a tutto tondo del personaggio, circondata da molte statuine in posa.

Luciano Ganci ha lo squillo e la voce per Loris Ipanov, peccato che si limiti a entrare e uscire e cantare fronte pubblico. Il De Siriex Simone Piazzola è ben impostato vocalmente ma non partecipa all’azione. Yuliya Tkachenko prova a dare verve alla Contessa Sukarev, ma rimane una mosca bianca. Il resto del numeroso cast è corretto e diligente.

Aldo Sisillo dirige con attenzione. Tutti fanno del loro meglio e vocalmente l’opera è ben cantata. Basta a fare una bella serata a teatro? Basta a fare Fedora?

Vivo successo nel finale.

Raffaello Malesci (Domenica 15 Ottobre 2023)