Recensioni - Opera

Modena: Anna Pirozzi debutta Don Carlo

Ottimo cast vocale e franco successo

Prosegue la stagione lirica del teatro comunale di Modena, secondo titolo in cartellone: Don Carlo di Giuseppe Verdi. Proposto nella versione di Milano a quattro atti, con la ripresa di un allestimento dello stesso teatro, creato per il due centenario della nascita del maestro.

Joseph Franconi-Lee firma una regia elegante e aderente alla vicenda, coadiuvato dai movimenti scenici di Daniela Zedda. Il corollario di passioni e di sentimenti umani profondi che caratterizzano l'opera viene rappresentato molto bene. Le scene di Alessandro Ciammarughi sono concepite come in impianto-contenitore descritto da una grande aula monastica dove in proscenio sono sempre presenti gli spalti lignei pronti per un Auto da Fé e la tomba di Carlo V che troviamo all'inizio e alla fine dell'opera.

Nella parte posteriore del palcoscenico ci sono dei grandi fondali ed elementi scenoplastici che rappresentano i luoghi in cui si svolge l'azione scenica, seguendo le indicazioni dei quadri verdiani. Affascinanti le pitture scenografiche realizzate da Keiko Shiraishi, Rinaldo Rinaldi e Maria Grazia Cervetti che riecheggiano i quadri di Dürer, Velázquez, Magnasco. Ciammarughi ha curato anche i lussuosi costumi, Claudio Schmid ha creato un gioco di luci e ombre molto caravaggesco.

Jordi Bernàcer alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini riesce a trovare le giuste tinte della partitura che si muove tra momenti di grande cupezza, a respiri più lirici e sognanti. Tempi corretti, solamente ogni tanto qualche piccola scollatura tra buca e palcoscenico. Pregevole e curato il lavoro del Coro Lirico di Modena diretto da Giovanni Farina e impegnato in numerosi interventi, da quelli maestosi a quelli più delicati.

Il cast vocale è stato dominato dal Filippo II di Michele Pertusi. Il basso parmigiano è diventato un punto di riferimento e nel corso degli anni la sua voce si è scurita ed irrobustita. Il personaggio è tratteggiato con maestria e un'attenzione alla "parola scenica" tanto cara a Verdi. Ad una recitazione imponente si aggiunge un canto nobile, con varietà di accenti. "Ella giammai m'amò" raccoglie una grande ovazione, grazie ad un'interpretazione disperata e toccante.

Nei panni del protagonista ha convinto pienamente Piero Pretti. Voce da puro tenore lirico, con una pulizia che si riflette negli acuti brillanti e luminosi.

Ottimo debutto (se escludiamo il Don Carlo a forma di concerto del 2021) per Anna Pirozzi come Elisabetta di Valois. Il soprano aggiunge al suo vasto repertorio, una delle grandi eroine verdiane. Lo fa con un canto sicuro che si muove a suo agio sia nei picchi alti, che nelle parti più scure. Intenso il duetto finale con Don Carlo, raggiunge l'apice con l'aria "Tu che le vanità".

Ernesto Petti è uno splendido Rodrigo. Timbro morbido, vellutato, fraseggio nobile e accurato, pregevoli i pianissimi in "O Carlo, ascolta...Io morrò ma lieto in core", cantata con il giusto trasporto.

Teresa Romano è una credibile principessa Eboli. Il cambio di registro da soprano a mezzosoprano le permette di gestire facilmente le tessiture più estese, aggiungendo però una tinta brunita e corposa, adatta al personaggio. Risolve senza problemi sia "La canzone del velo" (nel giardino del bello) che l'impegnativa "Oh don fatale".

Autoritaria la presenza scenica di Ramaz Chikviladze, che interpreta con voce profonda il grande inquisitore. Completavano il cast, il frate di Andrea Pellegrini, la brava Michela Antenucci impegnata come paggio di Elisabetta e voce dal cielo, il corretto Andrea Galli come Conte di Lerma e araldo reale.

A fine recita calorosi applausi per tutto il cast, merito di uno spettacolo vincente, appassionante e della musica immortale di Verdi, che in quest'opera raggiunge livelli sublimi.

Marco Sonaglia

 

Giuseppe Verdi

DON CARLO

‘Versione Milano’

Opera in quattro atti su libretto di Achille De Lauzières e Angelo Zanardini tratto dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller

Filippo II re di Spagna Michele Pertusi

Don Carlo, infante di Spagna Piero Pretti

Elisabetta di Valois Anna Pirozzi

Rodrigo, marchese di Posa Ernesto Petti

Il grande Inquisitore Ramaz Chikviladze

Un frate Andrea Pellegrini

Tebaldo, paggio di Elisabetta e Una voce dal cielo Michela Antenucci

La principessa Eboli Teresa Romano

Il Conte di Lerma e L’araldo reale Andrea Galli

 

Direttore Jordi Bernàcer

Regia Joseph Franconi-Lee

Regista collaboratore e movimenti scenici Daniela Zedda

Scene e costumi Alessandro Ciammarughi

Luci Claudio Schmid

Assistente ai costumi Letizia Parlanti

 

Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini

Coro Lirico di Modena

Maestro del Coro Giovanni Farina

 

Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Galli di Rimini

Allestimento Teatro Comunale di Modena

(Recita del 3 novembre 2023)