Un thriller all'opera

Markus Lehmann-Horn presenta la sua opera in prima assoluta alla Kammeroper di Vienna

Recensione
classica
Kammeroper Wien
17 Aprile 2012
Markus Lehmann-Horn non è il tipico compositore operistico, o almeno non lo è nel senso classico in cui ci si potrebbe immaginare tale figura: Il giovane musicista tedesco proviene da esperienze di fonico, chitarrista turnista, arrangiatore, compositore per la televisione, il cinema e per la pubblicità. Un artista funzionale? Non in senso negativo, però. La sue partiture portano tutti i segni di questo eclettismo, ed è forse proprio questa peculiare scrittura musicale ad aver guidato la scelta della giuria del concorso di composizione di teatro musicale “Gerhard Schedl”, che nella prima e finora unica edizione del concorso nel 2009 ha assegnato il primo premio al suo “Woyzeck 2.0”. L’opera (anche il libretto è di Lehmann-Horn) è costruita su due piani narrativi intrecciati di finzione e realtà: la giovane attrice Klara prova in teatro il "Woyzeck" di Büchner; nella vita reale si innamora di un carcerato che come Woyzeck ha ucciso la propria moglie. È una trama densa di momenti emozionanti e ricchi di tensione, E questo ductus drammatico si rispecchia e si ritrova anche nella musica. Grazie al suo solido artigianato compositivo Lehmann-Horn riesce a creare una musica impulsiva e sensuale, che si muove tra citazioni di Berg, accenni al jazz e reminescenze di avanguardismo primonovecentesco. Le idee sono molte, alcune avvincenti, altre meno, anche perché Lehmann-Horn a volte dà un risalto eccessivo al virtusismo strumentale ad effetto e non è sempre convincente nel scrivere per le voci (nonostante l’ottima prestazione e presenza dei cantanti). Qualcosa in effetti nella sua scrittura operistica ancora manca; quel qualcosa che avrebbe tenuto gli ascoltatori incollati alla sedia con il fiato sospeso per tutti i 90 minuti della rappresentazione.

Note: Prima esecuzione assoluta. Libretto tratto da un racconto di Michael Schneider.

Interpreti: Jennifer Davison, Johann Leutgeb

Regia: Alexander Medem

Scene: Gilles Gubelmann

Costumi: Gilles Gubelmann

Coreografo: Liane Zaharia

Orchestra: Amadeus Ensemble Wien

Direttore: Walter Kobera

Luci: Norbert Chmel

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione