Spettacoli 2022

Ariadne auf Naxos

Ariadne auf Naxos di Richard Strauss torna, a distanza di due anni, alla Scala di Milano.

Il capolavoro metateatrale di Richard Strauss ci parla dell’esistenza nella sua complessità: è teatro che ragiona su stesso, è musica che con ironia si autocita in un gioco di infiniti rimandi, ma è anche un insegnamento sui sentimenti e sulla vita. Ad esempio le due facce dell’amore, quella leggera e scanzonata rappresentata da Zerbinetta e quella più seria e se vogliamo tragica di Arianna, dialogano sul palco musicalmente ed intellettualmente. La vita è in fondo come la musica di Strauss, un mosaico di presente e passato, un gioco di ricordi, un alternarsi di momenti seri e tragici con altri leggeri e divertenti. Insomma, come sosteneva Victor Hugo, “Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime.”

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Gregor Bloéb e Markus Werba

L’opera, composta nel 1917, su libretto di Hugo von Hofmannsthal (ed ispirata al Borghese Gentiluomo di Molière) sta conoscendo recentemente un grande successo, ben tre teatri italiani ne hanno prodotto allestimenti in questi mesi. La Scala di Milano sceglie di mettere in scena quanto coprodotto con L’Opera di Vienna e il Salzburger Festspiele dove l’allestimento è andato in scena nel 2012. Uno spettacolo però non particolarmente entusiasmante a livello visivo.

L’opera inizia, come previsto dal libretto, in una residenza signorile, sullo sfondo le vetrate mostrano un grande bosco. Una scena (a cura di Rolf Glittenberg) semplice e senza particolari colpi di genio dove dominano i colori chiari. Leggermente più ispirata la seconda parte dello spettacolo, dove compare in scena un teatrino con poltrone rosse e una serie di pianoforti “scomposti” che creano una isola di Nasso dove simbolicamente la musica si è come destrutturata. La regia di Michael Boder è rispettosa e non invadente, gioca su semplicità ed essenzialità. Piacevoli i costumi di Marianne Glittenberg, fantasiosi e mai scontati, particolarmente iconico quello, nel secondo atto, di Zerbinetta. Efficaci le luci di Jürgen Hoffmann, che donano al palco un aspetto accattivante.

Sul versante musicale una produzione con punti di forza ma anche qualche debolezza.

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Erin Morley

Nel ruolo del titolo Krassimira Stoyanova, a nostro avviso, offre la prova migliore della serata. Un assaggio di classe canora, una signora del canto: tecnicamente inappuntabile e sempre intonatissima e ben timbrata in acuto. È un vero piacere ascoltare la sua Arianna ricca di melodiosa regalità. Anche scenicamente sa destreggiarsi dosando, nel suo personaggio, ironia e tragicità.

Erin Morley è Zerbinetta, un ruolo tutt’altro che semplice, acrobatico e ardito. Il soprano si dimostra assolutamente a proprio agio nella difficile partitura superando con buona disinvoltura le ardite richieste dell’autore. Bella la voce squillante e agile, simpatica ed ironica la presenza scenica. La funambolica e ben nota aria “Grossmächtige Prinzessin” è premiata da un meritato applauso a scena aperta.

Sophie Koch è Der Komponist, l’artista, assente per indisposizione alla prima, rientra in questa seconda recita e, purtroppo, non pare ancora essere in perfetta forma. Soprattutto nel registro acuto, alcune incertezze di intonazione hanno penalizzato una prova che scenicamente risultava invece intensa e convincente.

Stephen Gould, Bacco, ha una voce sonora e potente, dal colore suadente ma si è avvertito in alcuni passaggi un eccessivo sforzo, soprattutto nel registro acuto.

Markus Werba è un Maestro di musica convincente, la voce è ben proiettata, dal bel colore ed è un peccato che il ruolo sia così limitato. Resta comunque una ottima prova.

Gradevole il terzetto composto dalla musicalissima e ottimamente intonata Caterina Sala (Najade), Rachel Frenkel (Dryade) e Olga Bezsmertna (Echo). Tre voci ben affiatate, e scenicamente irresistibili nei loro fantasiosi costumi.

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Ariadne auf Naxos, Teatro alla Scala, 2022

Nel quartetto della commedia dell’arte è risultato particolarmente apprezzabile l’Arlecchino di Rafael Fingerlos, che impreziosisce con il gradevole colore della sua voce l’aria “Lieben, Hassen, Hoffen, Zagen”. Ma piacevoli e sonori sono risultati anche Jinxu Xiahou (Scaramuccio), Jongmin Park (Truffaldin), e Leonardo Navarro (Brighella), che hanno creato un quartetto di voci affiatato e consonante.

Completano il cast gli adeguati Hyun-Seo Davide Park (Un Ufficiale), Norbert Ernst (il Maestro di danza), Paul Grant (Un parrucchiere), Sung-Hwan Damien Park (Un cameriere)

Una particolare menzione per il bravo Gregor Bloéb, perfetto nel ruolo parlato del Maggiordomo.

Sul podio Michael Boder dirige l’Orchestra del Teatro alla Scala con gesto sicuro. Alterna slanci sentimentali e melodici a momenti ironici e dalle sonorità quasi contemporanee. Una direzione sempre attenta al rapporto con il palco, garbata e duttile.

L’Orchestra del Teatro alla Scala si dimostra in ottima forma e riempie la sala del Piermarini con un suono dolce ed intenso.

Applausi finali, a dire il vero non troppo prolungati, per una produzione sicuramente di valore ma che purtroppo non ha raggiunto gli ottimi risultati delle precedenti produzioni di questa stagione scaligera.

ARIADNE AUF NAXOS
Opera in un atto con prologo
Libretto di Hugo von Hofmannsthal
Musica di Richard Strauss

Der Haushofmeister Gregor Bloéb
Ein Musiklehrer Markus Werba
Der Komponist Sophie Koch
Der Tenor/Bacchus Stephen Gould
Ein Offizier Hyun-Seo Davide Park
Ein Tanzmeister Norbert Ernst
Ein Perückenmacher Paul Grant
Ein Lakai Sung-Hwan Damien Park
Zerbinetta Erin Morley
Primadonna/Ariadne Krassimira Stoyanova
Harlekin Rafael Fingerlos
Scaramuccio Jinxu Xiahou
Truffaldin Jongmin Park
Brighella Leonardo Navarro
Najade Caterina Sala
Dryade  Rachel Frenkel
Echo Olga Bezsmertna

Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Michael Boder
Regia Sven-Eric Bechtolf 
Scene Rolf Glittenberg
Costumi Marianne Glittenberg
Luci Jürgen Hoffmann

FOTO: BRESCIA E AMISANO – TEATRO ALLA SCALA