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Il Monteverdi di Calixto Bieito

Il "Vespro della Beata Vergine" a Mannheim (Germania)

Marienvesper
Amelia Scicolone, Nikola Hillebrand, Joshua Whitener, Coro e Coro delle voci bianche del Nationaltheater Mannheim ©Hans Jörg Michel

Il ciclo Monteverdi di Mannheim arriva alla sua terza tappa e, dopo Ulisse e Poppea, propone una versione scenica della Vespro della Beata Vergine (Marienvesper). Non è facile dare una realizzazione teatrale alle pagine solenni del Vespro e il Nationaltheater Mannheim si affida all’enfant terrible Calixto Bieito, ben noto per le sue audaci messinscene. Se Monteverdi costruisce un compendio monumentale di musica sacra, il regista spagnolo crea uno spettacolo raccolto e partecipato, facendo leva anche sulla scena preparata da Anna-Sofia Kirsch. Già prima che la musica inizi il palcoscenico si riempie di una piccola folla che si raccoglie nella navata di legno di una chiesa incompiuta (distrutta? in costruzione?). Una comunità che si riunisce per una festa religiosa. Grandi e piccini. Lattanti inclusi. Piccola borghesia. Vestiti come ci si veste per andare in chiesa la domenica. Rivestiti ma senza sfarzo (costumi di Anna Eiermann). Una comunità che è anche il coro, anzi i cori!, e i solisti della recita. Il senso di condivisione è amplificato dalla forma del palcoscenico che ingloba la buca dell’orchestra e si protende verso la platea. Solisti e coro cantano a tratti nei palchi laterali. Il gruppo poi si disperde e lo spettacolo va avanti, sostenuta dalla magnificenza dello spartito monteverdiano, con una serie di quadri che omaggiano il mondo femminile e la maternità. Abbondano signore in lieta attesa e parti on stage. Non manca qualche spunto à la Bieito (ad esempio, una profusione di bambolotti sanguinolenti estratti col forcipe da uno scatolone) e tratti autobiografici legati alla sua infanzia spagnola, dove il culto mariano ha radici profonde (che in verità si capiscono solo leggendo il programma di sala). La comunità si riunisce di nuovo nella navata per il grandioso Magnificat, parte finale e culmine di tutta la composizione. Lo spettacolo di devozione popolare firmata da Bieito scorre bene e rimanda i sentimenti di un’umanità semplice.

Marienvesper
Ensemble ©Hans Jörg Michel

Eccellente la parte musicale della serata. Il Vespro di Monteverdi è un’opera gigantesca, forse la composizione di musica sacra prima più ambiziosa prima di Bach, e associa una grande varietà di stili e di forme. I salmi a più voci sono intercalati dai mottetti. Nella seconda parte si ascoltano anche una sonata strumentale (Sonata sopra Sancta Maria) e un inno alla Vergine (Ave maris stella). La piccola orchestra Il Gusto Barocco, diretta da Jörg Halubek, suona su strumenti di epoca e restituisce bene l’elevazione spirituale della grande preghiera musicata da Monteverdi. In grande spolvero i cornetti e le trombe barocche che, assieme alla sezione del continuo, ricreano un pathos musicale che va davvero indietro nei secoli. Di pregio anche le voci soliste, ottime le due soprano Amelia Scicolone e Nikola Hillebrand, e i cori istruiti da Dani Juris.

Teatro esaurito e applausi convinti per tutti i protagonisti della serata. Si attende con fiducia la prossima tappa dell’itinerario monteverdiano di Mannheim.

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Marienvesper

Claudio Monteverdi

In latino lateinischer con sovratitoli in tedesco

***

Direttore: Jörg Halubek (Gast)

Regia e scene: Calixto Bieito

Scene: Anna-Sofia Kirsch

Costumi: Anna Eiermann

Luci: Nicole Berry

Drammaturgia: Cordula Demattio / Albrecht Puhlmann

Maestro del coro: Dani Juris

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Soprano: Amelia Scicolone

Soprano: Nikola Hillebrand

Tenore: Kristofer Lundin (Gast)

Tenore: Joshua Whitener

Tenore: Raphael Wittmer

Mezzosoprano: Anna Hybiner (Gast)

Basso: Dominic Barberi

Basso: Patrick Zielke

Coro dell’Opera di Mannheim e Coro “Il Gusto Barocco”

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