55° Macerata Opera Festival 2019: “Macbeth”

Macerata, Arena Sferisterio, Stagione 2019
“MACBETH”
Melodramma in quattro atti, libretto di Francesco Maria Piave, dall’omonima tragedia di W.Shakespeare.
Musica di Giuseppe Verdi
Macbeth ROBERTO FRONTALI
Banco ALEX ESPOSITO
Lady Macbeth SAIOA HERNANDEZ
Dama di Lady Macbeth FIAMMETTA TOFONI
Macduff GIOVANNI SALA
Malcom RODRIGO ORTIZ
Medico GIACOMO MEDICI
Domestico/Sicario/Araldo CESARE KWON
Prima apparizione BRUNO VENANZI
Seconda e Terza apparizione GIULIA GABRIELLI
Duncano FRANCESCO CUSUMANO
Fleanzio NUNZIATINA LO PRESTI
Orchestra Filarmonica Marchigiana, Coro Lirico Marchigiano “ Vincenzo Bellini”, Banda “Salvadei” complesso di palcoscenico
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Maestro del coro Martino Faggiani
Regia Emma Dante
Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Coreografia Manuela Di Sicco
Luci Cristian Zucaro
Coproduzione dell’Associazione Arena Sferisterio con il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Regio di Torino
Macerata, 4 agosto 2019
Terza opera in programma allo Sferisterio, Macbeth di Verdi, con la regia di Emma Dante. Uno spettacolo che abbiamo già ampiamente descritto in occasione della prima al Teatro Massimo di Palermo e nella successiva ripresa al Regio di Torino, che nella cornice all’aperto dell’arena, assume ancora più fascino. Uno spettacolo curatissimo, che unito all’ottimo cast, ha fatto si che risultasse il più riuscito dei titoli in cartellone per questa edizione del Festival.La matrice mediterranea e il legame ancestrale con la sua terra,  la Sicilia, sono fortemente presenti nella drammaturgia della Dante: i soldati di Duncano che richiamano i Pupi, così come ritroviamo forti richiami alla religiosità del Sud (in particolare con i riti della Passione), o ancora con il cavallo di Macbeth che guarda all’affresco del trionfo della morte, conservato a Palermo. Un grande lavoro di squadra: dalle suggestive e funzionali scene di Carmine Maringola, agli avvolgenti cromatismi delle  luci di Cristian Zuccaro, ai fantasiosi e sontuosi costumi di Vanessa Sannino, per arrivare ai movimenti coreografici di Manuela Lo Sicco, in perfetta sincronia con l’evoluzione della vicenda. Francesco Ivan Ciampa è un direttore attento alla partitura, capace di tirare fuori le giuste tinte alla Filarmonica Marchigiana.Una direzione energica, tesa, vibrante, capace di trovare la giusta  forza drammaticità tanto cara a Verdi. Sempre attento all’equilibrio tra voci e buca. Scelta particolare quella di unire nel finale la prima versione del 1847 ( reintroducendo  il breve monologo di Macbeth “Mal per me”) a quella del 1865. Maestoso il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”, guidati da chi la materia verdiana la conosce molto bene: il maestro Martino Faggiani. Una esecuzione del “Patria oppressa” di alto livello e una menzione speciale alla sezione femminile. Di pregio anche il cast. Nei panni del protagonista Roberto Frontali ha dato al personaggio il giusto tormento. Dimostra di saper modulare e colorire le frasi dando anche la giusta forza drammatica ai declamati costruendo così un personaggio quanto mai credibile e di grande forza.  Doppio debutto (ruolo e Sferisterio) per Saioa Hernandez (Lady), che offre una valida prova. Il soprano spagnolo, dalla voce ampia e sonora, riesce a destreggiarsi nelle agilità e a trovare una buona varietà di accenti. Debutto verdiano anche per l’ottimo Alex Esposito. La bella voce di basso, brunita al punto giusto, unita all’ottimo fraseggio e qualità interpretative ci presentano un Banco più che mai credibile. Anche il Macduff di Giovanni Sala colpisce per la giusta dose di potenza e dolente lirismo, che lo portano a cantare “Ah la paterna mano”con il giusto pathos che rende giustizia al dolore straziante del personaggio. Alterno il resto del cast, a partire da un po’ sottotono  Rodrigo Ortiz (Malcom), ottimi Fiammetta Tofoni (Dama di Lady),  Giacomo Medici (Medico) e via, via Cesare Kwon (sicario, araldo e domestico), Bruno Venanzi (prima apparizione), Giulia Gabrielli (seconda e terza apparizione). Ottime le presenze sceniche di  Francesco Cusumano (Duncano) e Nunziatina Lo Presti ( Fleanzio). Calorosi applausi, per questa terza ed ultima recita, a tutto il cast, coro e orchestra. Uno spettacolo riuscito, che meritava qualche replica in più, visto il successo di botteghino. Annunciato  il cartellone per la prossima stagione. Con il tema di  “Bianco coraggio” andranno in scena Tosca, Don Giovanni e Il Trovatore. Foto Zanconi & Tabocchini