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Recensione opera Fernando Cortez di Gaspare Spontini al Maggio Musicale Fiorentino

William Fratti, 12/11/2019

In breve:
Firenze, il 20 ottobre 2019 - Recensione dell'opera lirica Fernand Cortez di Gaspare Spontini in scena al Maggio Musicale Fiorentino.


Opera monumentale di Gaspare Spontini, Fernand Cortez ou la conquête du Mexique, eseguito per la prima volta in epoca moderna nella sua prima versione parigina del 1809, secondo l'edizione critica della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi a cura di Federico Agostinelli, inaugura la Stagione Lirica 2019-2020 del Maggio Musicale Fiorentino.

Sarebbe stato interessante assistere ad uno spettacolo altrettanto imponente e maestoso, come si confarebbe al tecnologico palcoscenico del teatro del capoluogo toscano, ma nonostante tutto Cecilia Ligorio, con le scenografie semoventi su carri di Alessia Colosso e Massimo Checchetto, nonché qualche elemento di attrezzeria, crea un allestimento altamente suggestivo e funzionale. Non manca nulla, dalle navi al tempio, dalla cavalleria all'artiglieria. Ottimo è anche il lavoro sui personaggi e sulle masse spagnole, mentre risulta più statico e meno efficace tutta la parte messicana, eccetto la bella scena che apre il terzo atto. Lo stesso vale per alcuni momenti solistici un po' troppo fissi, risultando poi monotoni.

Eccellenti i costumi spagnoli e i costumi messicani maschili di Vera Pierantoni Giua, mentre quelli del coro femminile sono piuttosto modesti.

Affascinanti le luci di Maria Domènech Gimenez.

Straordinarie le coreografie di Alessio Maria Romano, soprattutto quella della cavalleria spagnola e quella in apertura della scena del tempio.

Bravissima tutta la Compagnia Nuovo BallettO di ToscanA diretto da Cristina Bozzolini.

Jean-Luc Tingaud guida con maestosità ed ottimo gusto francese la bravissima Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, dirigendo la tragedia lirica con una fluidità e una purezza di suono davvero sorprendente.

Encomiabile anche il Coro preparato da Lorenzo Fratini.

Dario Schmunck è sempre il discreto belcantista che si conosce, ma in questo ruolo particolarmente eroico difetta di smalto, di slancio e soprattutto di accento drammatico. D'altronde Fernand Cortez sarebbe scritto per una vocalità più baritonale e corposa.

Lo stesso vale per il personaggio di Télasco, che è interpretato da Luca Lombardo, purtroppo spesso incerto anche nell'intonazione.

Alexia Volgaridou è una brava Amazily in primo atto, ma col proseguire della vicenda si notano segni di stanchezza vocale piuttosto evidenti.

Gianluca Margheri è Moralez, eccellente nell'interpretazione, ottimo nel canto centrale, un poco in difficoltà nelle note basse. Piuttosto efficace Le Grand Prêtre di André Courville.

Insicuri l'ufficiale spagnolo di Lisandro Guinis e il marinaio di Davide Siega.

Adeguate le altre parti comprimarie: David Ferri Durà come Alvar, Davide Ciarocchi e Nicolò Ayroldi come prigionieri spagnoli, Leonardo Melani come ufficiale messicano, Silvia Capra e Delia Palmieri come seguito di Amazily.

 
 
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