Staatosper Stuttgart: “Der rosenkavalier”

Staatsoper Stuttgart, Stagione Lirica 2021/22
“DER ROSENKAVALIER”
Commedia per musica in tre atti. Libretto di Hugo von Hofmannsthal
Musica di Richard Strauss
Esecuzione in forma di concerto
Die Feldmarschallin SIMONE SCHNEIDER
Il Barone Ochs von Lerchenau DAVID STEFFENS
Octavian DIANA HALLER
Faninal PAWEK KONIK
Sophie BEATE RITTER
Marianne CHRISTIANE KOHL
Valzacchi TORSTEN HOFMANN
Annina CAROLE WILSON
Un Commissario di Polizia/Un Notaio TORBEN JÜRGENS
Maggiordomo della Feldmarschallin/Maggiordomo di Faninal/L’ Oste HEINZ GÖHRIG
Un Cantante KAI KLUGE
Tre Nobili Orfane CLAUDIA RIEDEL, TERESA SMOLNIK, REGINA FRIEDEK
Una Modista ULLA SEEBER
Un venditore di animali ALOIS RIEDEL
Orchestra, Coro e Coro di bambini della Staatsoper Stuttgart
Direttore Cornelius Meister
Maestro del Coro Manuel Pujol
Maestro del Coro di bambini Bernhard Moncado
Esecuzione in forma di concerto
Stuttgart, 3 ottobre 2021
La vita dopo questi ultimi, durissimi mesi sta lentamente tornando alla normalitá e anche la Staatsoper Stuttgart ha dato inizio a quella che dovrebbe essere la stagione della ripartenza. Il programma comprende sette nuove produzioni e quattordici riprese, tra i nuovi allestimenti oltre al’ opera di Paul dessau Die Verurteilung des Lukullus su testo di Bertolt Brecht, spiccano le prime due giornate del Ring diretto da Cornelius Meister con il debutto di Okka Von Der Damerau nel ruolo di Brühnhilde e la Rusalka con il ritorno sul podio della Staatsoper di Oksana Lyniv, la direttrice ucraina definitivamente arrivata alla celebrità con il suo trionfale debutto al Bayreuther Festspielhaus della scorsa estate.
Tra le riprese di inizio stagione doveva esserci anche quella del Rosenkavalier allestito da Stefan Herheim alla Staatsoper nel 2009, che riscosse a suo tempo grandi apprezzamenti da parte del pubblico e della critica, tanto da essere premiata come Inszenierung des Jahres dalla rivista Opernwelt. Purtroppo la pausa forzata del lavoro dovuta al lockdown ha impedito i necessari adattamenti dei costumi di scena, quindi il teatro ha optato per una esecuzione in forma di concerto. La compagnia di canto, formata quasi esclusivamente da artisti dell’ ensemble del teatro, è rimasta quella programmata in partenza. Sul podio di una Staatsorchester Stuttgart finalmente disposta senza assurdi distanziamenti, la direzione di Cornelius Meister ha messo in evidenza tutte le potenzialità drammatiche di un’ opera che contiene una grande varietá di aspetti psicologici. La vicenda immaginata da Hugo von Hofmannstahl e musicata da Richard Strauss con tanta raffinatezza è animata da complesso intreccio di sentimenti che vanno dalla malinconia nostalgica del passato che si allontana allo smarrimento di una classe nobiliare di fronte all’ affermarsi dei nuovi ricchi. Il quarantunenne Generalmusikdirektor del teatro è riuscito a ripetere la splendida prestazione da me ascoltata nell’ Ariadne auf Naxos, trovando sin dall’ inizio il giusto ritmo narrativo e la combinazione di nostalgia e di passionalità che costituisce il carattere principale della partitura. Quella di Cornelius Meister era una concezione interpretativa coerente, di grande personalità e accuratissima nella realizzazione puntuale dei dettagli strumentali. Le sonorità dolci, trasparenti e delicate del finale del primo atto, della Presentazione della Rosa e del Trio conclusivo erano tra gli aspetti più riusciti di questa esecuzione. Ma merita di essere sottolineata anche la brillantezza di un suono strumentale elegante, leggero, ricco di sfumature in una struttura ritmica flessibile e calibrata con grande raffinatezza. Per quanto riguarda il cast, Simone Schneider ha presentato un ritratto vocale della Marschallin molto piú maturo e completo rispetto a quello che avevamo ascoltato qui nel 2016. Il fraseggio ricco di dettagli e di sfumature dinamiche, l’ attenzione minuziosa al significato della frase delineavano un personaggio perfettamente evidenziato. Una signora dal carattere sempre in bilico tra passionalitá e malinconia, che accetta con grande generosità di essere lasciata dal suo amante per una donna piú giovane. Il soprano di Hagen ha offerto al pubblico di Stuttgart una serie di magnifiche esibizioni nelle opere di Richard Strauss, delle quali è oggi una tra le interpreti piú fini e consapevoli. Ammirevole anche l’ Oktavian delineato da Diana Haller, la giovane cantante croata che in questi anni si è imposta come una tra le voci di punta della compagnia della Staatsoper Stuttgart e da poco è stata nominata Kammersängerin a conferma finale del suo talento, davvero non comune. Il mezzosoprano di Fiume ha inoltre dimostrato ancora una profonda sintonia interpretativa con Cornelius Meister, col quale riesce sempre a trovare un modo comune di far musica in una reciproca proposta di sfumature e colori. Un’ ulteriore dimostrazione del talento di questa cantante che si sta imponendo come una tra le voci più interessanti della giovane generazione. Beate Ritter, cantante austriaca trentasettenne che da due stagioni è il Koloratursopran principale nell’ ensemble della Staatsoper Stuttgart, ha reso molto bene la candida ingenuità di Sophie con il suo timbro vocale di colore argenteo e luminoso. David Steffens, trentaseienne basso originario dell’ Oberbayern e formatosi al Mozarteum di Salzburg, ha presentato una bella caratterizzazione del barone Ochs, delineato come un uomo giovane e di grande vitalità e non come il solito vecchio rimbambito. La voce è di timbro gradevole, piena e omogenea anche se non completamente sfogata nel settore acuto e il giovane basso bavarese ha dimostrato di possedere una buona inventiva ed eloquenza di fraseggio, con una bella capacità di evidenziare il senso delle frasi e una personalità interpretativa già abbastanza definita. Impeccabili anche le prestazioni di tutti gli interpreti dei ruoli di fianco. Il successo è stato davvero entusiastico, con diversi minuti di applausi da parte di u pubblico felice di ritrovarsi finalmente in teatro per ascoltare una tra le sue opere predilette.