Spettacoli 2021

La Voix Humaine – Il Telefono

Lavinia Bini

Breve, intenso, commovente e coinvolgente lo spettacolo offerto dalla Fondazione Arena di Verona che con molta intelligenza e un pizzico di audacia ha offerto agli spettatori un dittico di grande interesse “La voix humaine” di Francis Poulenc e “The Telephone” di Gian Carlo Menotti. Apre le danze il tormentato e meraviglioso soliloquio del compositore francese. In scena un letto bianco e dal sapore rococò, due comodini in uguale stile, una polverosa specchiera ed un disordine malato di stoffe e vestiti. E sul letto lei, Elle appunto (vuol dire lei in francese), il soprano Lavinia Bini, che con ogni gesto, parola, suono ha incatenato alla poltrona gli spettatori presenti. Poulenc scrive nelle indicazioni preliminari riportate nel libretto e nella partitura, che si tratta di un monodramma impersonato da “una donna giovane ed elegante” precisando che non è una donna matura abbandonata dall’amante. Quaranta minuti scenici intensi tutti sulle spalle della cantante in scena. E la Bini eccelle sia come attrice che come cantante. La figura bella, sinuosa e charmante, il gesto mai fuori luogo e ben calibrato, ma soprattutto l’accento e il giocare con una voce luminosa, tecnicamente a fuoco, con acuti ben proiettati e lirismo morbido, rendono la cantante una Elle ideale . Indimenticabili i suoi “Hello” nervosi e sfibrati, nel tentativo di ritrovare l’amore perduto, la sua triste e cupa rassegnazione, che s’ipotizza finirà in un suicidio ed il tempo scorre via in una grande emozione.

Daniela Cappiello

Una breve attesa cesellata dalla storia degli squilli del telefono, dal trillo arcaico dei “telefoni bianchi” al ronzio caratteristico della vibrazione negli smartphones attuali, consente di aprire il sipario sulla deliziosa breve ma piacevole pièce “The Telephone” scritta da Menotti . Qui vi è una garbata presa in gira dei giovani moderni, ossessionati dai social e dagli smartphones. La bella, disinvolta e musicalissima Lucy di Daniela Cappiello, dotata di un’agile, siderale e perlacea voce di soprano leggero, già apprezzata in recite di Rigoletto quale Gilda, dispiega la sua vocalità in splendide agilità e raffinati pianissimi, tormentando il suo povero innamorato Ben, un portentoso Francesco Verna, dalla robusta vocalità e dal carisma da attore comico molto vivo, che invano le chiede attenzione per poter dichiarare la sua intenzione di sposarla. La giovane è sempre impegnata in conversazioni telefoniche con amici, e non lo ascolta. Splendida l’orchestrazione del maestro Francesco Lanzillotta, che con estrema perizia rende vivi, ben definiti ed ognuno con una propria identità sonora e di colori, i due momenti musicali. Ai suoi ordini un’ottima Orchestra della Fondazione Arena di Verona, dal suono avvolgente, mai fuori posto e ben tenuto. La regia di Federica Zagatti Wolf-Ferrari piace moltissimo e sa rendere attuali e d’effetto, con fresca spontaneità le due diverse atmosfere, ben coadiuvata dai costumi veramente belli e d’effetto di Lorena Marin, dalle scene essenziali, ma incisive di Maria Spazzi e dalle sempre ottime luci ben calibrate di Paolo Mazzon.

Uno spettacolo d’altissima qualità premiato con un uragano di applausi dal non numeroso, ma esperto pubblico veronese presente.

La Voix Humaine

Elle Lavinia Bini


The Telephone

Lucy Daniela Cappiello

Ben Francesco Verna


Direttore: Francesco Lanzillotta

Regia: Federica Zagatti Wolf-Ferrari

Scene: Maria Spazzi

Costumi : Lorena Marin

Luci: Paolo Mazzon


Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona

ORCHESTRA E TECNICI DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA

Foto: Ennevi