Recensioni - Opera

La Violetta di Anna Netrebko incanta l’Arena

Con Traviata chiude in bellezza il centesimo festival areniano

Grande attesa per Anna Netrebko che torna a vestire i panni di Violetta Valery nella Traviata di Verdi. L’allestimento è quello di Franco Zeffirelli, ultimo lavoro del maestro fiorentino per l’anfiteatro veronese.

La diva ha risposto alle attese da par suo, regalando all’Arena esaurita in ogni ordine una splendida serata d’opera affiancata da Luca Salsi (Germont padre) e da Freddie De Tomaso (Alfredo).

Come suo solito la Netrebko sfoggia una sicurezza vocale invidiabile affiancata alla consueta attenzione scenica, costruendo una Violetta vocalmente impeccabile e scenicamente magnetica e credibile. Sbarazzina e frivola nel primo atto non ha paura di affrontare gli abbellimenti del finale a piena voce, con spavalda sicurezza, sgranando le note senza sforzo apparente. Proiezione impeccabile, volume eccellente, consumata presenza scenica fanno il resto.

Nel secondo atto incanta per aderenza drammatica, con un “Amami Alfredo” a piena voce che invade ogni anfratto dell’Arena. Ma è nel terzo atto che saliamo a livelli inarrivabili, con un “Addio bel passato” tutto sul fiato, all’apparenza sussurrato, in parte cantato di spalle ma sempre udibile fino all’ultimo sasso della seconda gradinata. Emozionante, incredibile.

Un fenomeno, una fuoriclasse. Una valanga di applausi per lei.

Al suo fianco l’ottimo Luca Salsi come Germont padre. Grande prova anche per lui che domina la scena con sicurezza e sfoggia una voce piena, ben timbrata, potente ma capace di piegarsi ad opportune sfumature drammatiche. Alfredo era il tenore americano Freddie de Tomaso, che affronta la parte forte di una voce ampia e timbrata che riempie con facilità i vasti spazi areniani. Prestazione convincente la sua anche se eccessivamente muscolare e priva di finezze.

Sempre professionale il resto del cast: Sofia Koberidze, Yao Bohui, Matteo Mezzaro, Nicolò Ceriani, Giorgi Manoshvili, Jan Antem, Francesco Cuccia, Stefano Rinaldi Miliani.

Grande finale dunque per l’ultima recita del centesimo festival: una festa di pubblico con l’Arena ai suoi massimi livelli artistici.

Raffaello Malesci (Sabato 9 settembre 2023)