Dopo tredici anni tornano I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi al teatro San Carlo di Napoli.
Versione in italiano, con il consueto taglio dei ballabili e la ripresa dell'allestimento andato in scena lo scorso anno al comunale di Bologna.
La regia è di Emma Dante, come da tradizione i suoi spettacoli odorano di mediterraneo e attingono dalla tradizione popolare siciliana, con le curate scene di Carmine Maringola.
Immancabili i pupi, con dei veri e propri mimi, gettati in scena da un carretto a sipario chiuso che poi si animano e combattono tra di loro, grazie al buon lavoro di Sandro Maria Campagna per quello che riguarda i movimenti scenici.
C'è la fontana della vergogna, ossia quella di piazza Pretoria a Palermo con le sue statue, ci sono i gonfaloni che raffigurano le vittime della mafia, da Falcone a Borsellino passando per Don Pino Puglisi, Peppino Impastato, Francesca Morvillo, Boris Giuliano e le insegne con i luoghi delle stragi.
C'è il mare con la barca in legno, ci sono le teste di moro, l'oro lucente, la processione di santa Rosalia e perfino un omaggio al padrino parte terza nel finale.
Efficaci le luci di Cristian Zucaro, bizzarri i costumi di Vanessa Sannino con laminati, tessuti tecnici dai colori sgargianti tipo giacche da sci per gli oppressori, Monforte vestito da supereroe molto kitsch e altri più semplici e classici.
Henrik Nánási è un direttore di taglio sinfonico, che trova nell'orchestra del San Carlo le giuste tinte e le giuste dinamiche di una partitura complessa con pagine delicate e altre più concitate. Ne esce un suono corposo, sempre ben dosato e attento a non coprire le voci.
Fabrizio Cassi è il nuovo maestro del coro e in poco tempo ha svolto un bel lavoro. I registri maschili e femminili risultano ben amalgamati nei numerosi interventi. Da segnalare un "De profundis" di rara bellezza.
Mattia Olivieri è Guido di Monforte. Pur essendo Verdi lontano dal suo repertorio, il baritono sorprende per la calzante adesione al personaggio, nei suoi vari momenti psicologici. Una linea di canto sicura e con buone sfumature, gli permette di risolvere l’aria “In braccio alle dovizie" senza difficoltà.
Per la parte di Arrigo c'è bisogno di un tenore lirico pieno, con una tessitura ampia, di grande elasticità., bel colore di voce, ricchezza timbrica nel centro e facilità negli acuti. Tutte caratteristiche che troviamo in Piero Pretti. Particolarmente riuscita l'aria "Giorno di pianto, di fier dolore" nel quarto atto e i duetti.
Alex Esposito da qualche tempo si è avvicinato al repertorio verdiano con ottimi risultati. Lo conferma il suo Procida. La voce è vellutata, morbida, corposa e cesella con eleganza l’aria “O tu Palermo". Anche scenicamente molto credibile ad incarnare lo spirito rivoluzionario del personaggio.
Maria Agresta è un soprano sempre raffinato e incisivo, che si trova a suo agio nella parte impegnativa di Elena, tra momenti drammatici ed altri più belcantistici. Una vocalità agile, luminosa, sia nella zona acuta, che in quella medio-bassa. Di grande intensità l’aria “Arrigo, tu parli ad un core" del quarto atto.
Validi anche Gabriele Sagona (Sire di Bèthun), Adriano Gramigni (Il Conte di Vaudemont), Carlotta Vichi (Ninetta), Antonio Garés (Tebaldo).
Completavano il cast: Lorenzo Mazzucchelli (Roberto), Francesco Pittari (Danieli), Raffaele Feo (Manfredo).
Teatro pieno per l'ultima recita, applauditissimo tutto il cast, qualche urlo isolato contro la regia.
Marco Sonaglia
I VESPRI SICILIANI
Dramma in cinque atti - Libretto di Eugène Scribe e Charles Duveyrier
Musica di Giuseppe Verdi
Guido di Monforte Mattia Olivieri
Arrigo Piero Pretti
Giovanni da Procida Alex Esposito
La Duchessa Elena Maria Agresta
Il Sire di Bèthune Gabriele Sagona
Il Conte di Vaudemont Adriano Gramigni
Ninetta Carlotta Vichi
Tebaldo Antonio Garés
Roberto Lorenzo Mazzucchelli
Danieli Francesco Pittari
Manfredo Raffaele Feo
Orchestra e Coro del Teatro San Carlo
Direttore Henrik Nánási
Maestro del coro Fabrizio Cassi
Regia Emma Dante
Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Luci Cristian Zucaro
Coproduzione Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Comunale di Bologna e Teatro Real di Madrid
(Teatro San Carlo-Napoli 3 febbraio 2024)