Firenze

Nove minuti di applausi al Maggio
successo per la prima del «Rosenkavalier»

La stagione debutta con l'opera di Richard Strauss diretta da Zubin Mehta, a cui il pubblico riserva alla fine una vera ovazione. Gli spettatori sottolineano l'ottima prova dell'intero cast, su tutti Angela Denoke. In sala venti twitteristi commentano lo spettacolo in diretta

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Debutta tra gli applausi (quasi nove minuti consecutivi alla fine) il festival del Maggio musicale fiorentino. L'apertura della settantacinquesima edizione del Maggio Musicale fiorentino è affidata all'opera di Richard Strauss 'Der Rosenkavalier'. E sul podio, ovviamente, c'è il maestro Zubin Mehta, a cui viene tributata al termine una vera ovazione personale. Soprattutto quando, come da sua tradizione, si presenta sul palcoscenico per i ringraziamenti finali con l'intera orchestra quando mancano pochi minuti alle 23. Mehta affrontava per la prima volta il Rosenkavalier e ne  restituita una lettura limpida, smagliante, sia nelle note nostalgiche di una Vienna perduta, sia nei retrogusti settecenteschi, sia nelle inquietudini novecentesche.

Iniziato con un leggero ritardo, il quarto d'ora "accademico" tipico delle prime, lo spettacolo riscuote grande successo. Così come sono salutati da forti applausi le prove dell'intero cast, su tutti quella di Angela Denoke nel ruolo della Marescialla. E' piaciuta anche la regia Eike Gramss, che accontenta il pubblico in cerca di tradizione ma anche chi da uno spettacolo si aspetta qualcosa di più.

Fra le novità della stagione, la presenza di venti fra twitteristi e utenti facebook selezionati dall'organizzazione proprio attraverso i due social network per cinguettare e postare le emozioni sull'evento in diretta digitale. In sala, dopo aver scaricato l'app Opera Voice (gratuita), era possibile visualizzare i sopratitoli sugli smartphone e sui tablet degli spettatori. In un teatro vestito in stile "matrimoniale" per l'inagurazione, con fiori bianchi e ghirlande nel foyer e nella sala, è arrivata raggiante la sovrintendente Francesca Colombo. "Sono ottimista per le trattative sindacali", ha dettola sovrintendente che sfoggiava un abito nero vintage "trovato in un mercatino", "ringrazio i lavoratori, riusciremo a risolvere i problemi economici grazie agli esodi volontari".

L'attesa per la prima è stata contrassegnata dalla passerella degli invitati. Bruna Vespa è arrivato insieme alla moglie, che indossava curiose scarpe con il tacco di strass a forma di elefante. "Sono felice di essere qui perché conosco l'opera - ha detto il giornalista della Rai - ma non l'ho mai vista dal vivo. Amo Firenze, il Maggio è sempre il Maggio e poi ieri sera il sindaco Renzi è stato mio ospite a Porta a Porta ed ha fatto un botto di ascolti". E manco a dirlo è arrivato lui. Matteo Renzi insieme alla signora vestita con abito giallo limone. Poi Alberto Arbasino, a cui in mattinata era stata affidata la lectio magistralis inaugurale proprio incentrata sulla "Rosenkavalier". Fra il pubblico le griffe della modo fiorentina e 300 magnati che hanno aderito al found raising di Maggio Divino. "Una bella iniziativa - ha spiegato la sovrintendente Colombo - Grazie ad essa ogni anno riusciamo a racimolare un po' di soldi che poi reinvestiamo sul Teatro".

Allestimento sobrio e funzionale in scena. Il sipario si è aperto sull'alba dopo una notte di amore della marescialla e del suo giovane amante Octavian, sdraiati per terra tra lenzuola damascate e grandi cuscini. La scena tagliata in due da uno specchio gigante che riflette le architetetture dell'Hofburg viennese e che alla fine del primo atto, quando la protagonista decide di allontanarsi dall'amante, avanza minaccioso verso il pubblico occupando completamente il boccascena rimandando l'immagine del teatro. Un'idea che simboleggia la sospensione temporale dell'opera, in cui l'epoca settecentesca è in realtà metafora degli anni '10 del Novecento, quelli in cui Strauss scrisse l'opera, quelli del crepuscolo della gloria austriaca mentre all'orizzonte si profila la Prima guerra mondiale. Già il primo atto si è concluso con un grande successo.