Scene dalla Russia di sempre

A Baden-Baden il "Boris Godunov" del Marinskij

Recensione
classica
Festspielhaus Baden Baden Baden Baden
Modest Musorgskij
20 Maggio 2012
È antico il legame che lega la cittadina del Baden e la Russia, fatto di passione per il gioco d'azzardo e acque termali. Più di recente, tale legame si è arricchito di musica, quella che a ogni estate il Marinskij porta al Festspielhaus di Baden-Baden. Per il festival estivo 2012, a soli due mesi dal debutto in patria, il teatro pietroburghese portava un grande classico della letteratura operistica russa, in una nuova coproduzione con il teatro tedesco affidata all'esperienza del regista britannico Graham Vick. E se a San Pietroburgo grande era stata la curiosità per una lettura che prometteva di riaprire ferite ancora aperte dall'elezione del neo-zar Putin, visto "da lontano" lo spettacolo di Vick sembrava piuttosto puntare all'universalità di un apologo sul potere, dal segno inequivocabilmente russo. Scelta non originalissima ma in coerenza con la versione scelta, la prima (quella del 1869), meno compiuta ma più assoluta. Forte era comunque il segno scenico: un imponente muro di icone, emblema possente di un potere eterno e inattaccabile che domina simboli caduchi (il grande scudo sovietico in apertura e, forse, quelli della Duma di oggi dove Boris muore). Timori di una esecuzione di routine, erano spazzati via immediatamente da Gergiev, che firmava un'esecuzione dai toni sommessi e spirituali ma di intensa drammaticità, come se nella musica vibrasse il lamento dell'innocente ("Sgorgate, lacrime amare, piangi, anima russa ortodossa!"). Di grande livello le prove dell'orchestra e dei cori del Marinskij. Tutti all'altezza i rodati solisti dell'ensemble, fra i quali più che la solida prova del protagonista Putilin, si distinguevano i tre tenori Akimov, Semishkur e Popov. Un successo che conferma lo straordinario livello del Mariinsky guidato da Gergiev.

Note: Coproduzione con il Teatro Marinskij di San Pietroburgo. Rappresentazioni a Baden-Baden: 20 e 22 luglio 2012. Lo spettacolo sarà nel repertorio del Teatro Mariinksy nella prossima stagione.

Interpreti: Nikolai Putilin (Boris Godunov), Yvegeny Akimov (Conte Vassilij Schuiskij), Mikhail Kit (Pimen), Sergei Semishkur (Grigorij Otpreviev), Alexei Tanovitski (Varlaam), Nikolai Gassiev (Missail), Alexei Markov (Schschelkalov), Andrei Popov (L’innocente), Olga Savova (L’ostessa), Ivan Khudyakov (Fjodor), Eleonora Vindau (Xenia), Elena Vitman (La balia), Oleg Sychov (Nikitisch/Capo della polizia), Edem Umerov (Mitjuch), Vladimir Zhivopistev (Un boiardo/Un uomo del popolo), Vyacheslav Lukhanin, Anton Perminov (Due uomini), Svetlana Kiseleva, Yulia Khazanova (Due donne)

Regia: Graham Vick

Scene: Stuart Nunn

Costumi: Stuart Nunn

Orchestra: Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo

Direttore: Valery Gergiev

Coro: Coro e coro di voci bianche del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo

Maestro Coro: Pavel Petrenko, Leonid Teplyakov e Dmitry Ralko

Luci: Giuseppe di Iorio

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

I poco noti mottetti e i semisconosciuti versetti diretti da Flavio Colusso a Sant’Apollinare, dove Carissimi fu maestro di cappella per quasi mezzo secolo

classica

Arte concert propone l’opera Melancholia di Mikael Karlsson tratta dal film omonimo di Lars von Trier presentata con successo a Stoccolma nello scorso autunno

classica

Piace l’allestimento di McVicar, ottimo il mezzosoprano Lea Desandre