Il ritorno di Matilde (e Corradino)

Mario Martone ha riallestito la sua produzione del 2004 del melodramma giocoso rossiniano

(foto Amati Bacciardi)
(foto Amati Bacciardi)
Recensione
classica
Rossini Opera Festival Pesaro
Gioachino Rossini
17 Agosto 2012
La Matilde di Shabran di Martone è uno dei più importanti risultati del ROF e può essere accostata allo storico Viaggio a Reims di Ronconi. In entrambi i casi una regia felicissima ha contribuito in modo determinante alla riscoperta di un'opera dimenticata e in entrambi i casi si è perfino pensato in un primo momento che l'opera in questione non avesse nulla di straordinario e che il suo successo fosse interamente merito del regista (e del cast). Un po' come avvenne per Il Viaggio a Reims, anche nel caso della Matilde è stata necessaria una ripresa (che si è fatta attendere otto anni, ma nel frattempo quest'allestimento è andato a Londra) per capire il reale valore della partitura. In particolare il primo atto è una delle creazioni più felici di Rossini: due ore e dieci (!) suddivise in sette numeri musicali molto ampi e articolati (appena due sono cavatine) ma fantasiosi, liberi, scorrevoli, leggeri. La regia è interamente basata su una recitazione naturale e vivace, senza un attimo di stasi: è teatro allo stato puro, che per vivere non chiede che il semplicissimo ma originale spazio scenico (due scale elicoidali girevoli) creato da Sergio Tramonti. Juan Diego Florez è scatenato: può farsi valere come personaggio eroico (seppure in chiave ironica) quando Corradino fa la faccia feroce ma dà il meglio di sé nelle parti comiche ed allora è assolutamente irresistibile. Olga Peretyatko è una Matilde brava quanto bella e gli altri non sono da meno: una citazione speciale per Nicola Alaimo, Anna Goryachova e Paolo Bordogna (che però tende troppo al farsesco, forse sentendosi autorizzato dal fatto che il suo personaggio si esprime in napoletano). Nella scoperta del reale valore musicale di quest'opera non è indifferente che sul podio questa volta ci sia Michele Mariotti.

Interpreti: Olga Peretyatko, Anna Goryachova, Chiara Chialli, Juan Diego Florez, Paolo Bordogna, Nicola Alaimo, Simon Orfila, Marco Filippo Romano, Giorgio Misseri, Ugo Rosati/ Luca Visani

Regia: Mario Martone

Scene: Sergio Tramonti

Costumi: Ursula Patzak

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Direttore: Michele Mariotti

Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

Luci: Pasquale Mari

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