Opéra de Monte-Carlo:”La fanciulla del West”

Monte-Carlo, Théatre de l’Opéra, Stagione Lirica 2012/2013
“LA FANCIULLA DEL WEST”
Opera in tre atti su libretto di Carlo Zangarini e Guelfo Civinni, dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco.
Musica di Giacomo Puccini
Minnie MEGAN MILLER
Jack Rance ALBERTO GAZALE
Dick Johnson ZORAN  TODOROVICH
Nick RODOLPH BRIAND
Sonora GIANFRANCO MONTRESOR
Trin LEONARDO GRAMEGNA
Sid  IGOR GNIDII
Bello PIERRE DOYEN
Larry MAURIZIO PACE
Joe MANUEL PIERATTELLI
Happy DAVIDE PELISSERO
Larkens GRIGORI SOLOVIOV
Ashby  PAOLO BATTAGLIA
Billy Jackrabbit IN-SUNG SIM
Wowkle ROMINA BOSCOLO
Jake Wallace ROBERTO ACCURSO
José Castro PIETRO PALAZY
Coro dell’Opéra di Monte-Carlo, Coro dell’Opéra di Nizza
Orchestra Philharmonique de Monte-Carlo
Direttore Pinchas Steinberg
Maestro del Coro Stefano Visconti
Regia, scene e costumi Giancarlo del Monaco
Luci Wolfgang von Zoubek
Monte-Carlo, 25 novembre 2012

L’Opera di Montecarlo ha messo in scena la pucciniana “La fanciulla del West” in un ormai storico allestimento firmato in toto da  Giancarlo Del Monaco. Una produzione non nuova, proposta con successo su molti palcoscenci e che qui conferma di essere sempre efficace nel suo essere “tradizionale”, visivamente coerente con la partitura. Questo lo  possiamo giudicare un autentico valore in un’epoca in cui è ancora troppo di moda lo stravolgimento registico. Del Monaco, che firma anche i costumi e le scenografie, attraverso una straordinaria ricchezza di dettagli, ci propone un lavoro visivamente affascinate: dal saloon  tutto in legno, illuminato da luci seppiate che conferiscono una vera atmosfera “old style”, alla capanna di Minnie che ci mostra sullo sfondo la foresta imbiancata da una copiosa nevicata, fino alla via del villaggio nel quale si svolge l’ultimo atto.
Il maestro Pinchas Steinberg con una direzione nervosa, che non lascia spazio alla noia, ci inoltra fin dalle prime battute dell’introduzione orchestrale nell’America del Far West. Non lascia nulla al caso, ma è sempre fedele alla partitura, permettendo una certa libertà di espressione ai cantanti come all’orchestra, capace di trarre sonorità rimarchevoli che sottolineano i vari passaggi psicologici, teneri o misteriosi, fino a creare la giusta tensione (grazie alle sonorità  del contrabbasso) nella scena della partita a poker. Accompagna e sostiene i cantanti sempre in linea con il pensiero di Puccini, mostrando grande precisione e raffinatezza nella scelta  dei colori voluti dall’autore.
Il soprano Megan Miller interpreta Minnie, personaggio di cui possiede la caratura vocale e l’adeguata fisicità. Ricordiamo che questo giovane soprano ha già affrontato un repertorio che va da Mozart a Wagner e Verdi fino a Stauss con una vocalità dal colore caldo che riesce a mantenere per tutta la tessitura. La buona tecnica le permette un’omogeneità nei  registri, dalle note gravi agli acuti, che sfoggia con sicurezza, unita ad una interpretazione sensibile che lascia trasparire i vari sentimenti,  dal ritegno,  al dubbio, all’ardore, forgiando una Minnie commovente in quest’opera pressochè  tutta al maschile. Zoran Todorovich, è un Dick Johnson complessivamente credibile per presenza e spessore  vocale. La voce, ampia e ricca nei colori, ha acuti robusti. Anche se lo stile è talvolta grossolano riesce a creare  un personaggio adeguato grazie ad una recitazione attenta e convincente. Canta con voce naturale e seduce il pubblico con l’aria “Ch’ella mi creda libero” suscitando un sincero entusiasmo da parte del pubblico. Alberto Gazale veste i panni di Jack Rance. Personaggio cupo, roso dalla gelosia, ma non cinico, che il baritono interpreta senza enfatizzare, con vocalità omogenea e priva di forzature, mostrando forse un registro grave piuttosto debole anche se la voce baritonale  risuona con ampiezza. Rodolphe Briand interpreta Nick con talento e intelligenza, mostrando una buona tecnica che gli permette apprezzabili  mezzevoci. Paolo Battaglia è Ashly. La voce ben timbrata è unita ad una bella presenza scenica. Valido e omogeno il resto della compagnia di canto. Contribuisce alla riuscita di questo spettacolo il coro ben diretto che, con l’orchestra e gli artisti, ci hanno trasportato in un  bellissimo viaggio nel Far West dipinto da Puccini. Foto  © Opéra di Monte-Carlo