Onegin si sdoppia

Kasper Holten debutta nella regia al Covent Garden

Thom Rackett, Vigdis Hentze Olsen, Krassimira Stoyanova (© ROH / Bill Cooper)
Thom Rackett, Vigdis Hentze Olsen, Krassimira Stoyanova (© ROH / Bill Cooper)
Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Piotr Ilich Cajkovskij
04 Febbraio 2013
Era attesissimo alla Royal Opera House di Londra il debutto come regista del danese Kasper Holten, direttore artistico del teatro. Per l’occasione la scelta è caduta su quello che egli considera il suo titolo prediletto: "Eugene Onegin" di Cajkovskij. Lo spettacolo - coprodotto con il Teatro Regio di Torino, dove arriverà a maggio - è costruito attorno all’idea della memoria. L’intera vicenda è rivissuta dai due protagonisti ma non come un flashback, piuttosto come un viaggio nella loro storia, e nell’evoluzione della loro anima. Tatyana e Onegin, col contributo di due mimi, si sdoppiano e si osservano vivere e compiere quei passi dai quali non potranno più tornare indietro. Attorno a loro e alla scenografia sempre identica – che funziona ora come casa di campagna, ora come palazzo di città - si accumulano pezzi simbolici del loro vissuto, dai libri amati da Tatyana al cadavere di Lensky ucciso da Onegin. Lo sguardo di Holten scava a fondo nel loro carattere, e ne sbalza i tratti anche grazie ai bellissimi costumi, disegnati da Katrina Linsay, che veste Tatyana prima di rosso, come la passione che la divora, per poi coprirla con un sontuoso abito bianco, quando il sentimento si è placato. Anche se la tunica scarlatta continuerà a intravedersi, come il suo amore per Onegin mai veramente sopito. Splendide le interpretazioni di Krassimira Stoyanova, con la sua vocalità auterevole, e Simon Keenlyside, che incarna un dandy prima spudorato e poi tormentatissimo. Efficace anche l’uso del coro, con i cantanti tutti vestiti allo stesso modo, a crere una massa compatta con funzione di vero personaggio. Robin Ticciati, impegnato sul podio, restituisce l’estrema mobilità emotiva della partitura, privilegiando l’inquietudine rispetto alle esplosioni passionali, sempre piuttosto controllate.

Interpreti: Tatyana - Krassimira Stoyanova Eugene Onegin - Simon Keenlyside Olga - Elena Maximova Lensky - Pavol Breslik Prince Gremin - Peter Rose Madame Larina - Diana Montague Filipyevna - Kathleen Wilkinson Captain - Michel de Souza Monsieur Triquet - Christophe Mortagne

Regia: Kasper Holten

Scene: Mia Stensgaard

Costumi: Katrina Lindsay

Orchestra: Orchestra of the Royal Opera House

Direttore: Robin Ticciati

Coro: Royal Opera Chorus

Maestro Coro: Renato Balsadonna

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Baden-Baden apertura in grande stile del Festival di Pasqua con l’opera di Richard Strauss con i Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko

classica

Eseguita per la prima volta in Italia la Sinfonia dedicata a quei tragici giorni del 1944 dall’americano William Schuman

classica

Bologna: Singolare dittico per la lettura registica di Daniele Abbado