Opéra di Marsiglia: “La Straniera”

Marsiglia, Théatre Municipal de l’Opéra, Stagione Lirica 2013/2014
“LA STRANIERA”
Melodramma in due atti su libretto di Felice Romani da L’étrangère del Visconte d’Alincourt
Musica di Vincenzo Bellini
Alaide, poi Agnese, regina di Francia, la Straniera PATRIZIA CIOFI
Il signore di Montolino / Il priore degli spedalieri NICOLAS COURJAL
Isoletta, sua figlia KARINE DESHAYES
Arturo, conte di Ravenstel JEAN-PIERRE FURLAN
Leopoldo, fratello di Alaide, sotto il nome di barone di Valdeburgo
LUDOVIC TÉZIER
Osburgo, confidente di Arturo MARC LARCHER
Coro e orchestra dell’Opéra di Marsiglia
Direttore Paolo Arrivabene
Maestro del Coro Pierre Iodice
Esecuzione in forma di concerto
Marsiglia, 8 novembre 2013

Nel cartellone dell’Opéra di Marsiglia è sempre presente un’opera eseguita in forma di concerto. Nelle scorse stagioni sono state eseguiti i donizettiani  Roberto Devereux Poliuto e il Berlioz de Les Troyens . Quest’anno, la scelta è caduta su Vincenzo Bellini, precisamente su La Straniera. Partitura mai eseguita a Marsiglia e per tale occasione è stata seguita da un pubblico numeroso e  anche registrata e trasmessa dal canale radio classico, France Musique. La concertazione è stata affidata al Maestro Paolo Arrivabeni che ha diretto con convincente eleganza e musicalità. Il gesto è essenziale e preciso, sceglie dei tempi piuttosto “stringati” ma comunque attenta alle nuances che la partitura richiede. I forte ne sono mai eccessivi e non sovrastano mai le voci, così come i  piano sono emotivamente vibranti.
Vera trionfatrice della serata, il soprano Patrizia Ciofi, che interpretato il ruolo di Alaide in modo superlativo. La sua visione del personaggio è più patetica che drammatica. Una scelta intelligente perchè la cantante non forza la sua natura vocale (non particolarmente corposa nela zona medio-bassa). Il timbro morbidamente velato,  il mirabile uso del canto “legato”, l’emissione sempre morbida e fluida nell’intera gamma della tessitura, così come nel canto d’agilità.  In ottima simbiosi con il direttore d’orchesta, la Ciofi è sempre emotivamente partecipe e in grado di trasmettere, anche in una esecuzione in forma di concerto, un grande senso di teatralità. Una esecuzione, la sua, costellata da molti applausi e “brava” e una vera e proprio apoteosi dopo la grande scena (“Sono all’ara”)che chiude l’opera. “Seconda donna”, il mezzosoprano Karine Deshayes (Isoletta). Debuttante a Marsiglia, la Deshayes ha superato a pieni voti la prova mostrando ottime qualità tecniche e vocali, unite a una musicalità naturale. Ciò le consente di cantare con linea di canto morbissima, sempre controllata me nel contempo sempre espressiva. Lo ha dimostrato in una encomiabile esecuzione dell’ aria “Ah! si non m’ami più” (atto II, scena 8). La Deshayes è sicuramente una cantante di primo piano anche se, a voler guardare nel dettaglio la sua voce non appare come pienamente mezzosopranile.
Nel ruolo di Arturo troviamo Jean-Pierre Furlan, tenore di belle speranze, o si potrebbe già definire una certezza visto che è già avviato a una brillante carriera internazionale (a Marsiglia ha cantato in Carmen e Samson et Dalila). Il timbro non è particolarmente bello (al suo apparire la voce è fastidiosamente vibrato). Il registro acuto è svettante e sicuro, il fraseggio vibrante, l’interprete appassionato e generoso, ma di questa passionalità forse abusa un po’ troppo. Stilisticamente più controllato il baritono Ludovic Tézier (Valdeburgo) che mostra accanto alla bellezza vocale, un canto sempre morbidamente elegante e omogeneo. Negli altri ruoli si è apprezzata la solida voce di basso di Nicolas Courjal (Montolino e il Priore) e il gradevole fraseggio del tenore  Marc Larcher (Osburgo). Convincente la prova del Coro diretto da Pierre Iodice. Successo di pubblico entusiastico. Foto Christian Dresse