Genova

Lirica, "Luisa Miller" per pochi

L'opera verdiana mancava dalle scene genovesi dal 1972 ma il pubblico genovese trascura l'appuntamento

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C'era davvero poco pubblico, martedì sera, al Carlo Felice per la prima di "Luisa Miller". Galleria chiusa, tanti posti vuoti nel secondo settore di platea. Stranezze del pubblico della lirica. L'opera verdiana mancava dalle scene genovesi dal 1972, sarebbe stato lecito, attendersi una maggiore curiosità da parte dei melomani.

Lo spettacolo, proposto in un allestimento dei Teatri di Piacenza, Ferrara e Ravenna, è risultato, del resto, nell'insieme gradevole grazie soprattutto a un buon livello del cast. Sul podio Andrea Battistoni ha impresso alla lettura il suo consueto marchio di vitalità prorompente che, a tratti, però, è parsa eccessiva.

"Luisa Miller" non è fra i capolavori assoluti del Bussetano, tuttavia propone non pochi motivi d'interesse situandosi in una fase di transizione nella creatività verdiana, a ridosso della trilogia popolare che, qua e là sembra annunciare con precisi rimandi musicali. Opera dunque non facile che avrebbe bisogno, oltre che di impeto e generosità, anche di momenti di leggerezza e di una visione d'insieme più omogenea.

Regia ordinata e precisa di Leo Nucci che si è affidato alle scene dipinte e tradizionali di Rinaldo Rinaldi. Cast, si diceva, di sicura affidabilità con l'inossidabile Leo Nucci a garantire esperienza e gran voce (ovazioni per lui), la bravissima Anna Pirozzi, il tenore Giuseppe Gipali dalla voce elegante, l'autorevole basso Carlo Colombara, l'apprezzabile Giovanni Battista Parodi e la lodevole Daniela Innamorati.

Prima replica, domenica, ore 15.30.