Il teatro di Hoffmann

Offenbach in scena a Modena

Les Contes d’Hoffmann
Les Contes d’Hoffmann
Recensione
classica
Teatro Comunale di Modena
Offenbach
23 Gennaio 2015

Les Contes d’Hoffmann di Offenbach è uno dei tanti esempi drammaturgici di ‘teatro nel teatro’ con richiami espliciti a una esecuzione del Don Giovanni di W. A. Mozart, nello svolgersi della trama e nella definizione degli stessi protagonisti. La densità testuale del libretto, ricco di riferimenti letterari e musicali, passa quasi inosservata grazie alla lievità apparente e trascinante della musica. L’allestimento di Modena evidenzia queste caratteristiche innalzando un sipario nel fondale del palco: una ‘scena nella scena’ che funziona anche come ingresso dei personaggi più ‘diabolici’, affiancata dalla funzione onirica di un fumeggiante camino dal quale escono le figure femminili. Considerando questo dato, e la scelta registica di Nicola Berloffa di ricostruire atmosfere Biedermeier, avrebbe forse divertito ancor più trovarsi in un altro gioco a scatola che avesse osato inserire senza timidezza riferimenti cinematografici al clima mitteleuropeo e molto hoffmaniano del recente Gran Budapest Hotel di W. Anderson. Complessivamente di buon livello tutto il cast, dal quale emergono Elisa Cenni (impeccabile bambola meccanica), Maria Katzarava (divertita/divertente Giulietta e suadente Antonia nella C’est une chanson d’amour), Simone Alberghini (impassibile e scaltra figura metamorfica), Giorgio Berrugi (in un crescendo esecutivo nel corso dell’opera), Violette Polchi (voce non potente ma fresca e pulita, in una quasi adolescenziale Muse/Nicklausse). Corposo e solido il Coro del Teatro Municipale di Piacenza che, nella dimensione polifonica e nei movimenti scenici gestiti con sicurezza, pone l’accento sulla prospettiva corale dell’opera: un coro non comprimario, ma anch’esso parte di una numerosa presenza di personaggi (in questo senso acquistano valore gli attacchi dei solisti che emergono con naturalezza come elementi di una matriosca). L’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna segue bene, pur mancando a tratti di personalità, il gesto chiaro e comunicativo del direttore Cristopher Franklin, molto attento a guidare sia l’organico orchestrale sia i cantanti.

Interpreti: Olympia, Elisa Cenni; Giulietta/Antonia/Stella, Maria Katzarava; Nicklausse/La Muse, Violette Polchi; La Voix de la Tombe, Aline Martin; Hoffmann, Giorgio Berrugi; Nathanaël/Cochenille, Oreste Cosimo; Crespel/Luther, Olivier Dejan; Andrès/Spalanzani/Pitichinaccio/Frantz, Florian Cafiero; Lindorf/Coppélius/Dapertutto/ Docteur Miracle, Simone Alberghini. Hermann/ Peter Schlémil Josef Skarka Wolfram Andrea Bianchi Wilhelm Alessio Verna

Regia: Nicola Berloffa

Scene: Fabio Cherstich

Costumi: Valeria Donata Bettella

Orchestra: Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna

Direttore: Christopher Franklin

Coro: Coro del Teatro Municipale Di Piacenza

Maestro Coro: Corrado Casati

Luci: Luca Antolini

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