Nabucco per la Siria

A Jesi Monti sottolinea l'attualità dell'opera verdiana

Recensione
classica
Teatro Pergolesi Jesi
Giuseppe Verdi
16 Ottobre 2015
Apre la stagione lirica del teatro Pergolesi di Jesi uno dei più noti titoli verdiani, coprodotto con i teatri di Modena, Piacenza e Tenerife. Alla luce delle drammatiche vicende di questi giorni il regista e scenografo Stefano Monti non poteva non evidenziare l’universalità di una storia di pregiudizi e di incomprensione tra i popoli che oggi si ripresenta proprio negli stessi luoghi dell’opera. L’allestimento è infatti dedicato all’archeologo siriano Khaled Asaad, custode dell’antico sito di Palmira, ucciso dai jihadisti. Monti ha voluto contrastare la sete di distruzione dell'Isis con un gesto di vitalità creativa, coinvolgendo lo scultore Vincenzo Balena. La scenografia, essenziale, si arricchisce di suggestivi elementi scultorei che interagiscono con i personaggi o che si animano come nel teatro di figura su nero. Le fisionomie degli interpreti vocali si sono definite via via che scorreva l’opera: nel primo atto infatti il fragore dell’orchestra, unito alla sonorità piena del coro, ha costretto i cantanti ad un generale sgolamento. Dal secondo atto, anche grazie alla tessitura meno fitta della partitura, sono emersi il bel timbro tenorile di Gramegna, la bravura della Billeri e la calda e poderosa voce baritonale del messicano Almaguer. Gli altri interpreti hanno ugualmente sostenuto la propria parte con buona voce e presenza scenica. Il coro, vero protagonista dell’opera, ha dato il meglio di sé, sia per la precisione dell’esecuzione e la ricchezza dei colori che per i bei quadri di insieme, valorizzati dal gioco sapiente delle luci. A forti tinte l’interpretazione di Sisillo, che dopo l’esuberanza iniziale, che non giovava neppure alle prime parti dell’orchestra, ha saputo trovare il giusto equilibrio sonoro su tutti i colori della tavolozza dinamica.

Interpreti: Nabucodonosor, Carlos Almaguer Ismaele, Leonardo Gramegna Zaccaria, Ramaz Chikviladze Abigaille, Maria Billeri Fenena, Elisa Barbero Il gran sacerdote di Belo, Paolo Battaglia Abdallo, Roberto Carli Anna, Alice Molinari

Regia: Stefano Monti

Scene: Stefano Monti, con elementi scenici dello scultore Vincenzo Balena

Costumi: Massimo Carlotto

Orchestra: Orchestra dell'Opera Italiana

Direttore: Aldo Sisillo

Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"

Maestro Coro: Carlo Morganti

Luci: Nevio Cavina

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