Il re è nudo

Olivier Py porta in scena il “Macbeth” di Verdi a Basilea

Recensione
classica
Theater Basel
Giuseppe Verdi
15 Aprile 2016
Olivier Py non è certo una personalità teatrale da mezze misure e il “Macbeth” che ha aperto venerdì una lunga serie di repliche a Basilea ne è la riprova. Come già il “Trovatore” di Monaco di qualche stagione fa (e ripreso a breve), il Verdi di Py è certamente vitale e a suo modo coinvolgente ma anche eccessivo e spesso disordinato. In un rigoroso e abituale bianco e nero, esaltato dalle luci livide di Bertrand Killy, Pierre-André Weitz popola il palcoscenico rotante di due monumentali praticabili a più piani (movimentati con un gran lavoro di macchinisti) e di una selva di alberi scheletriti che servono l’articolato gusto illustrativo di Py in più di uno snodo di gusto macabro quando non marcatamente grandguignolesco. Bandita ogni finezza psicologica (e nuoce non poco che Macbeth sia ridotto a sinistro satrapo con tanto di statua monumentale), Py risparmia poco allo sguardo dello spettatore, specie gli omidici della coppia: la testa spiccata dal corpo di Cawdor, l’accoltellamento in vasca da bagno di re Duncan, che quindi continua a aggirarsi nudo col volto insanguinato sulla scena, ma anche quello dei figli (collo spezzato) e moglie (crepacuore) di Macduff. E quanto alla direzione attoriale, Py non va troppo lontano da certi cliché melodrammatici d’antan. Le finezze, invece, sono tutte sul piano musicale, in primo luogo grazie all’elegante direzione musicale di Erik Nielsen, neodirettore musicale del teatro svizzero. Nielsen evita l’effetto facile, cura il dettaglio strumentale, fa brillare il canto dell’orchestra (ottima) e dei suoi interpreti. Quanto a questi, Vladislav Sulimsky e Katia Pellegrino firmano due prove di notevole spessore, lui per l’eleganza nel fraseggio e lei per la robusta presenza vocale. Di rilievo anche le prove di Callum Thorpe come Banquo e di Demos Flemotomos in quelli di Macduff. Bene gli altri e di particolare spicco la corposa prova del coro preparato da Henryk Polus. Successo incondizionato per tutti, incrinato solo da qualche isolato buh per Py.

Note: Nuova produzione del Theater Basel. Date rappresentazioni: 15, 17, 22, 30 aprile; 4, 6, 8, 13, 16, 19, 22, 27 maggio; 5, 7, 16 giugno 2016.

Interpreti: Vladislav Sulimsky (Macbeth), Callum Thorpe (Banquo), Katia Pellegrino (Lady Macbeth), Valentina Marghinotti (Dama di Lady Macbeth), Demos Flemotomos (Macduff), Markus Nykänen (Malcom), Andrew Murphy (Un medico), Vivian Zatta (Un servo di Macbeth / Il sicario), Vladimir Vassilev (Prima apparizione), Noah Gysin (Seconda apparizione), Victor Fernandez-Garcia (Terza apparizione), Martin Krämer (L’araldo)

Regia: Olivier Py

Scene: Pierre-André Weitz

Costumi: Pierre-André Weitz

Orchestra: Sinfonieorchester Basel

Direttore: Erik Nielsen

Coro: Chor des Theater Basel

Maestro Coro: Henryk Polus

Luci: Bertrand Killy

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Eccellente realizzazione del capolavoro quasi-testamentario di Messiaen al Grand Théâtre di Ginevra

classica

Raffinato ciclo di concerti dell’Accademia Bartolomeo Cristofori per il festival del Maggio Musicale Fiorentino

classica

Il pianista per la rassegna Landscapes della Fondazione Benetton