L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Rosicca e Morano, Beatrice Mezzanotte e Antonio Cappetta

La riscoperta perfetta

 di Antonio Caroccia

 

Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto ripropone per la prima volta gli intermezzi di Francesco Feo Rosicca e Morano nell'edizione critica di Ivano Bettin. L'esito risulta godibilissimo, impeccabile sotto ogni punto di vista.

SPOLETO, 17 settembre 2016 - Settanta anni (1947-2016) e non li dimostra: lo Sperimentale di Spoleto gode di ottima salute. La nuova stagione lirica, nel rispetto delle proprie tradizioni, ha offerto ai suoi fedelissimi un ricchissimo programma di novità e primizie che spaziano dal Novecento al Settecento passando per l’Ottocento. Di grande interesse la prima rappresentazione, in edizione critica di Ivano Bettin, dei due intermezzi Rosicca e Morano di Francesco Feo, in collaborazione con il Centro Studi Pergolesi dell’Università degli Studi di Milano diretto da Claudio Toscani. Da anni la direzione artistica dello Sperimentale ha avviato una collaborazione stabile con questo centro al fine di mettere in scena partiture in edizione critica della ricchissima tradizione degli intermezzi del Settecento. La scelta di questa stagione è caduta su un autore, come Francesco Feo, che, per anni dimenticato, si sta riscoprendo; un autore non certo marginale all’interno del panorama musicale settecentesco, con un ricco catalogo che comprende opere serie, oratori, drammi sacri, dialoghi, mottetti e arie, messe, passioni, antifone, salmi, cantici, inni, cantate sacre e profane, lezioni, lamentazioni e opere didattiche (solfeggi).

I due intermezzi di Morano e Rosicca furono utilizzati da Feo nella sua opera Siface re di Numidia su testo di Metastasio e rappresentati con successo al Teatro San Bartolomeo di Napoli nel 1723.

Eguale successo ha riscontrato la messinscena spoletina, con la sapiente e ottima direzione di Pierfrancesco Borrelli: un direttore che conosce molto bene questo repertorio e la scienza contrappuntistica del tempo. Una lettura attenta ai colori, con tutta una gamma di sfumature che Feo prescrive nella parte strumentale. Una direzione impeccabile e impreziosita dalla bella quanto sconosciuta sinfonia di Nicola Fiorenza che divide i due intermezzi.

Non da meno è stato l'allestimento di Giorgio Sangati, allievo di Ronconi, che ha fornito una bellissima lettura del libretto. Si vede che il regista conosce molto bene i meccanismi della commedia, che vengono sapientemente e con dovizia utilizzati nel corso della messinscena; abbiamo molto apprezzato l’uso di mimi e lazzi che contraddistinguono spettacoli come questi.

Il binomio direttore-regista funziona benissimo: chiara e precisa l’intesa tra i due ruoli, per un gioco di squadra che si è rilevato vincente e avvincente.

Beatrice Mezzanotte nei panni di Rosicca è stata superba. Seppur giovanissima, ha saputo ampiamente guadagnarsi gli applausi a scena aperta non solo per l'impegno vocale ma anche per quello attoriale. Non da meno è stato Antonio Cappetta, che ha interpretato brillantemente Morano e che si è dimostrato a suo agio sul palcoscenico del Caio Melisso.

Deliziose e nella norma le scene di Alberto Nonnato.

Uno spettacolo frizzante e spumeggiante, come si conviene a questo repertorio.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.