La fragilità di Rigoletto

Trieste: Grinda e Carminati per l'opera verdiana

Recensione
classica
Teatro Verdi Trieste
Giuseppe Verdi
01 Dicembre 2016
Un Rigoletto dall’umanità dolente e complessa, quello che è stato proposto in apertura di stagione al Teatro Verdi di Trieste. La regia di Jean-Louis Grinda, in sintonia con la direzione musicale di Fabrizio Maria Carminati, scava nelle contraddizioni interiori dei personaggi, portando alla luce le tragedie emotive verdiane. La svolta stilistica segnata da Rigoletto emerge attraverso l’opportuno rilievo delle innovazioni compositive, strumentali e vocali (mirabile, in particolare, la resa dei recitativi) mentre un contenitore asciutto e tridimensionale diventa l’eco moderna della struttura realizzata nel 1851 per la prima in Fenice. Ma è soprattutto l’esaltazione del processo dialettico che sgretola la monoliticità dei caratteri a svelare pulsioni distruttive, crisi identitarie, fragilità spezzate in cui traspaiono messaggi morali e sovversive idee politiche. Rigoletto (Sebastian Catana) si tramuta da giullare cinico e irridente a commovente supplice, il Duca di Mantova (Antonino Siragusa), simbolo perverso del potere e dell’immoralità, viene rapito da Gilda, l’angelica Aleksandra Kubas-Kruk. È il suo astro di speranza a socchiudere orizzonti catartici, nonostante la sua purezza venga travolta dalla piena emotiva del Duca, dalla malvagità dei cortigiani e dalle castranti ossessioni paterne. Grazie al suo sacrificio il Duca vivrà mentre Rigoletto scivola in una solitudine senza perdono e senza luce, vittima della maledizione di un altro padre ferito, il Conte di Monterone (Frano Lufi), voce della coscienza che risuona terribile e sinistra. Ben risolti anche i ruoli di Sparafucile (Giorgio Giuseppini), Maddalena (Antonella Colaianni) e Giovanna (Sharon Pierfederici). Ottimo il coro, equilibrata l’orchestra, guidata com eleganza da Carminati. Vivo successo.

Note: Allestimento dell'Opéra Monte-Carlo

Interpreti: Il Duca di Mantova: Antonino Siragusa Rigoletto: Sebastian Catana Gilda: Aleksandra Kubas-Kruk Sparafucile: Giorgio Giuseppini Maddalena: Antonella Colaianni Giovanna: Sharon Pierfederici Il Conte di Monterone: Frano Lufi

Regia: Jean- Louis Grinda

Scene: Rudy Sabounghi

Costumi: Rudy Sabounghi

Orchestra: Fondazione Teatro Verdi di Trieste

Direttore: Francesco Maria Carminati

Coro: Fondazione Teatro Verdi di Trieste

Maestro Coro: Francesca Tosi

Luci: Laurent Castaingt

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