Staatsoper Stuttgart:”Hänsel und Gretel”

Staatsoper Stuttgart, Stagione Lirica 2017/2018
“HÄNSEL UND GRETEL”
Una favola di speranza e miseria, raccontata da Kirill Serebrennikov e realizzata per il teatro dall’ Ensemble dell’ Oper Stuttgart.
Musica di  di Engelbert Humperdinck   
Peter MICHAEL EBBECKE
Gertrud  IRMGARD VILSMAIER
Hänsel DIANA HALLER
Gretel ESTHER DIERKES
Die Knusperhexe DANIEL KLUGE
Sandmännchen/Taumännchen ADIFE GIBNEY
Orchestra e Coro di voci bianche della Staatsoper Stuttgart
Direttore Georg Fritzsch
Maestro del Coro Cristoph Heil
Drammaturgia Ann-Christine Mecke
Video Ilya Shagalov
Luci Reinhard Traub
Stuttgart, 22 ottobre 2017
Chi stia cominciando a leggere questo resoconto della produzione inaugurale della nuova stagione alla Staatsoper Stuttgart, si accorgerà subito del fatto che nella locandina manca il nome del regista. Sarà dunque opportuno iniziare con una breve spiegazione su una vicenda che ha scosso profondamente tutto il mondo teatrale tedesco, con ripercussioni anche a livello politico. Kirill Serebrennikov, quarantottenne recista teatrale e cinematografico russo di fama internazionale e direttore artistico del Gogol Center Moskau, era stato a curare la regia di questo spettacolo dopo il grande successo della sua sensazionale produzione di Salome andata in scena due anni fa qui a Stuttgart. Come nel caso del capolavoro straussiano, Serebrennikov aveva ideato una messinscena altamente innovativa basata principalmente sull’ interazione dei personaggi con un film narrante le avventure di due bambini del Ruanda trasportati magicamente a Stuttgart e smarritisi nel centro della città. Purtroppo il grande regista, da tempo oggetto di pesanti pressioni da parte delle autorità governative russe per il suo atteggiamento pesantemente critico nei confronti del regime, è stato arrestato nel mese di agosto con un’ accusa, quasi certamente montata ad arte, di malversazione nell’ uso di finanziamenti statali per il suo teatro e si trova agli arresti domiciliari almeno fino alla fine di quest’ anno, senza possibilità di comunicare con l’ esterno se non tramite il suo avvocato. I numerosi appelli per ottenere la sua liberazione, sottoscritti da personalità politiche e culturali sia in Germania che a livello internazionale, non hanno purtroppo sortito alcun effetto. La Staatsoper Stuttgart ha deciso di mandare in scena comunque lo spettacolo, utilizzando il materiale filmico girato da Serebrennikov e montato dai suoi collaboratori come base per una rappresentazione destinata a costituire un atto di omaggio e insieme di sostegno all’ artista, accompagnata da una serie di eventi collaterali per illustrare la figura di questa grande personalità culturale e le circostanze che hanno portato al suo arresto.
Venendo a parlare dello spettacolo, è chiaramente impossibile sapere quale fosse il taglio che Serebrennikov avrebbe dato alla regia e soprattutto come avrebbe fatto interagire i caratteri con la proiezione del film, che appare davvero commovente e splendido nella fotografia. Davanti a una situazione pressochè irrisolvibile, la Staatsoper ha optato per una rappresentazione in forma semistage, senza le scene e i costumi ideati dal regista ma con lo schermo cinematografico quale unico elemento scenico, con i cantanti che agivano sul boccascena e l’ orchestra posta sul palco dietro di loro. A complicare ulteriormente la situazione, c’ era anche il fatto che il film è chiaramente incompleto e in esso manca la parte della Knusperhexe, che nel progetto originale doveva essere una figura che simboleggiasse il mondo consumistico in cui i due bimbi si trovano improvvisamente proiettati. Si riconosce a tratti un’ idea drammaturgica comunque forte nel sottolineare la miseria come perno drammaturgico della celebre fiaba scritta dai fratelli Grimm e adattata a libretto operistico da Adelheid Wette, la sorella di Engelbert Humperdinck che con questa meravigliosa partitura colse un successo internazionale che anche oggi rende Hänsel und Gretel una tra le opere più rappresentate del mondo. Kirill Serebrennikov ha comunque, tramite il suo avvocato, acconsentito a mettere in scena lo spettacolo in questa forma e ha promesso che verrà a Stuttgart per finire il lavoro di messinscena appena sarà rimesso in libertà. Per un giudizio critico sulla messinscena sarà quindi opportuno aspettare il suo arrivo.
Dal punto di vista musicale, il pubblico della Staatsoper ha potuto comunque ascoltare una realizzazione di grande qualità complessiva. Merito innanzi tutto di una splendida direzione orchestrale firmata da Georg Fritzsch, cinquantaquattrenne musicista sassone che dal 2004 ricopre il ruolo di Generamusikdirektor all’ Opernhaus di Kiel e cha da anni collabora con la Staatsoper Stuttgart. Si tratta di un direttore esperto e competente, un vero Kapellmeister nel senso autentico di questo termine che indica il vero uomo di teatro, servitore della musica e del palcoscenico. Le sonorità filigranate e trasparenti, lo scrupoloso lavoro sulle dinamiche e il respiro dei fraseggi erano le caratteristiche salienti di una direzione ricca di senso del racconto e carica teatrale, splendidamente realizzata da un’ orchestra in eccellente stato di forma. Su questa base sonora pressoché ideale, i sei cantanti solisti hanno fornito una prestazione di livello eccellente, soprattutto per quanto riguarda le due protagoniste. Diana Haller come Hänsel ha confermato per l’ ennesima volta le sue splendide qualità che ne fanno una tra le cantanti più promettenti del momento. Il legato impeccabile, l’ intensità del fraseggio e tutte le altre qualità che già altre volte ho sottolineato nelle prove della cantante fiumana le hanno permesso di realizzare un’ altra interpretazione di grande rilievo da aggiungere a quelle che ci ha fatto ascoltare negli ultimi anni. Devo aggiungere che la voce di Diana Haller si sta sviluppando e irrobustendo in un modo che potrebbe anche consentirle in futuro il passaggio a un repertorio più drammatico. Eccellente anche la Gretel di Esther Dierkes, ventisettenne soprano nativa di Münster entrata in questa stagione nell’ ensemble dopo due anni nell’ Opernstudio. La voce è gradevole, fresca e luminosa, con una bella proiezione e il fraseggio lascia intravedere una personalità artistica molto interessante, di notevole potenzialità. Il giovane tenore argentino Daniel Kluge ha messo in mostra tutto il suo talento istrionico in una caratterizzazione davvero irresistibile della Knusperhexe. Buone anche le prestazioni di Irmgard Vilsmaier e Michael Ebbecke nei ruoli dei genitori di Hänsel e Gretel, così come quella della giovanissima Adife Gibney come Sandmännchen e Taumännchen e del coro di voci bianche preparato da Cristoph Heil. Con le premesse che ho descritto, la recita si è svolta in un clima assai emozionale per concludersi con un trionfo per tutti quelli che hanno preso parte alla produzione compresi David Niyomugabo e Ariane Gatesi, i due ragazzini africani protagonisti del film che sono intervenuti alla recita e hanno condiviso i festeggiamenti con le masse artistiche. Foto Thomas Aurin